IL COMANDANTE E LA CICOGNA

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Animali, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Politica-Società, Storia
Genere
Commedia
Regia
Silvio Soldini
Durata
108'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Italia, Svizzera
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Musiche
Banda Osiris
Montaggio
Carlotta Cristiani

Orig.: Italia/Svizzera (2012) - Sogg. e scenegg.: Doriana Leondeff, Marco Pettenello, Silvio Soldini - Fotogr.(Scope/a colori): Ramiro Civita - Mus.: Banda Osiris - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 108' - Produz.: Lionello Cerri con Elda Guidinetti e Andres Pfaeffli per Lumière & CO; Ventura Film; RSI. Radiotelevisione Svizzera/SRG SSR.

Interpreti e ruoli

Valerio Mastandrea (Leo), Alba Rohrwacher (Diana), Giuseppe Battiston (Amanzio), Claudia Gerini (Teresa), Maria Paiato (Cinzia), Luca Dirodi (Elia), Serena Pinto (Maddalena), Yang Shi (Fiorenzo), Michele Maganza (Emiliano il detective), Luca Zingaretti (avv. Malaffano), Giuseppe Cederna (direttore del supermercato), Giselda Volodi. (gallerista), Fausto Russo Alesi (agente immobiliare), Giuseppe Garibaldi (voce: Pier Francesco Favino), Cazzaniga (voce: Gigio Alberti), Giacomo Leopardi e Leonardo da Vinci . (voce: Neri Marcorè)

Soggetto

Dopo la morte della moglie Teresa (che gli appare in certe occasioni e parla con lui), l'idraulico Leo affronta ogni giorno l'impresa di crescere due figli adolescenti, Elia e Maddalena. Quando ad una vicina di casa chiede di incontrare l'avvocato Malaffano, resta coinvolto nella richiesta di un favore relativo all'acquisto di una casa. E' l'occasione per incontrare Diana, artista sognatrice e squattrinata, che ha accettato un lavoro nello studio dello stesso avvocato. Leo, Diana e il suo padrone di casa, l'eccentrico Amanzio, si trovano insieme nella ricerca di Elia, andato nella Svizzera tedesca per soccorrere una cicogna, sua amica e confidente. Nel frattempo alcune statue della città (quelle di Garibaldi, Verdi, Leopardi) osservano quello che accade e lo commentano tra loro.

Valutazione Pastorale

Dice Soldini che il film é: "Nato proprio da una necessità di ribellione al senso di impotenza che in tanti sentiamo fin troppo spesso, da una volontà di volare sopra a tutta questa melma per riuscire ancora a sperare in un futuro diverso.(...)". Premesse legittime e doverose come spunto di partenza. Il copione comincia così ad esporre molti casi, all'inizio staccati poi via via uniti da circostanze quasi sempre avverse, da casi deprecabili, da persone opportuniste e truffaldine. Dentro il caos quotidiano annaspano i 'puri', l'idraulico, la pittrice, l'intellettuale, il ragazzino che ama la cicogna. E tutti vivono, mordendo il freno della delusione, sul filo di una rivolta ingoiata e pronta ad esplodere. Lo sguardo sull'Italia di oggi è giusto e tuttavia non graffia, non punge, non incide. Le statue parlanti proclamano il prevedibile lamento sulla corruzione attuale a fronte delle speranze maturate nell'Ottocento e dintorni. Con poca convinzione, però e la mancanza di un'idea veramente corrosiva nel copione e nello stile. Soldini scivola nella confezione di una storia con troppe figurine leggere e poca incisività critica. Componendo un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e certamente problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di ritratto dell'Italia di oggi, con molti agganci di realtà tra cronaca e favola.

Le altre valutazioni

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