IMMORTAL AD VITAM

Valutazione
Discutibile, ambiguità**
Tematica
Fumetti- Graphic novel, Metafore del nostro tempo
Genere
Fantastico
Regia
Enki Bilal
Durata
105'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Italia
Titolo Originale
Immortel (ad vitam)
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Enki Bilal, Serge Lehman Enki Bilal dai suoi fumetti "La fiera degli immortali" e "La donna trappola"
Musiche
Goran Vejovoda
Montaggio
Veronique Parnet

Orig.: Francia/Gran Bretagna/Italia (2004) - Sogg.: Enki Bilal dai suoi fumetti "La fiera degli immortali" e "La donna trappola" - Scenegg.: Enki Bilal, Serge Lehman - Fotogr.(Panoramica/a colori): Peter Geinesseaux - Mus.: Goran Vejovoda - Montagg.: Veronique Parnet - Dur.: 105' - Produz.: Charles Gassot.

Interpreti e ruoli

Linda Hardy (Jill Bioskop), Thomas Kretschmann (Nikopol), Charlotte Rampling (Elma Turner), Frederic Pierrot (John), Thomas M.Pollard (Horus), Yann Collette (Froebe), Derrick Brenner . (Jonas)

Soggetto

Nel 2095 Horus, dio egizio dalla testa di falco, arriva a New York. Ha sette giorni di tempo per trovare un corpo umano che lo accolga, prima di morire. Nella metropoli controllata dalla Eugenics, Horus individua Nikopol, un ribelle ai dettami dell'organizzazione che ha da poco conosciuto Jill, ragazza metà mutante metà umana, che ha davanti a sè pochi mesi di vita. Horus entra nel corpo di Nikopol ed é in questa situazione che tra l'uomo e la donna avviene un rapporto sessuale. Horus ha assolto al proprio compito, e Nikopol viene arrestato. Un anno dopo Jill e Nikopol si rivedono di nuovo a New York. Lei ha partorito. E ora anche i nuovi esseri con la testa di uccello si accoppiano.

Valutazione Pastorale

Prima di dedicarsi al cinema, Enki Bilal (nato a Belgrado nel 1951) si é affermato come autore di fumetti innovativi sotto il profilo grafico e cromatico. Da due suoi album di fumetti ha appunto tratto questo film, che traduce in immagini un universo fantastico dove passato e futuro si incontrano in misteriose forme di convivenza. Certo il racconto é oltremodo confuso, difficile se non impossibile da seguire, poco plausibile nei riferimenti storici e mitologici. Ne consegue che sulla (non) logica delle azioni prevale l'abilità della messa in scena: ossia le scenografie, la ricostruzione degli ambienti, l'uso degli effetti speciali rivolti a costruire mondi impossibili eppure vivi in tanta letteratura e in tanti disegni della nostra cultura. Se lo spettacolo ha momenti di indubbio fascino, non si può tuttavia non rilevare che in prevalenza lo sforzo estetico resta fine a se stesso, cadendo anzi in una sorta di affrettata mescolanza tra vita e morte, tra senso dell'esistenza e destino dell'anima dopo la morte stessa, tra nascita meccanicistica e nascita spirituale. Sono temi importanti affrontati con qualche approssimazione e che inducono, dal punto di vista pastorale, a valutare il film come discutibile e attraversato da ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato per un pubblico più avvertito e nell'ambito del rapporto cinema/fumetto. Attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi e di uso di VHS e DVD.

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