IO, LORO E LARA

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Famiglia, Il comico
Genere
Commedia
Regia
Carlo Verdone
Durata
116'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Pictures
Musiche
Fabio Liberatori
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino - Fotogr.(Panoramica/a colori): Danilo Desideri - Mus.: Fabio Liberatori - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 116' - Produz.: Warner Bros Entertainment Italia.

Interpreti e ruoli

Carlo Verdone (Carlo Mascolo), Laura Chiatti (Lara), Anna Bonaiuto (Beatrice Mascolo), Marco Giallini (Luigi Mascolo), Sergio Fiorentini (Alberto Mascolo), Angela Finocchiaro (Elisa Draghi), Olga Balan . (Olga), Agnese Claisse (Aida), Tamata di Giulio (Eva), Cristina Odasso (Mirella Agnello), Giorgia Cardaci (Francesca), Marco Guadagno (padre Giulio), Roberto Sbaratto (padre Savastano)

Soggetto

Dal villaggio nel cuore dell'Africa dove è missionario e (dice lui stesso) fa "il medico, l'agricoltore, il meccanico e il poliziotto", padre Carlo Mascolo torna a Roma, avvertendo i sintomi di una incombente crisi spirituale. Invitato dai superiori a prendersi una pausa di riflessione, decide di tornare in famiglia ma qui, invece di trovare conforto, entra in un vortice di totale confusione: l'anziano genitore Alberto, vedovo, ha sposato Olga, la badante ucraina; il fratello Luigi, nel settore della finanza, fa uso smodato di droghe; la sorella Bea, psicologa, é divorziata e ha una figlia adolescente dal carattere chiuso e introverso. Luigi e Bea temono che la badante si porti via tutta l'eredità e chiedono l'aiuto di Carlo per far interdire il padre. Succede invece che Olga muore all'improvviso e che, al funerale, si presenta Lara, la figlia che nessuno aveva mai conosciuto. Lei e Carlo si trovano così a vivere insieme nel grande appartamento della famiglia Mascolo. Da quel momento, e con tutte le proprie capacità, Carlo si prodiga per tenere in piedi l'equilibrio del gruppo. Infine prende la decisione di tornare in Africa e da qui, tramite webcam, saluta la sua amata famiglia, vecchia e nuova.

Valutazione Pastorale

La vita odierna a Roma (specchio dell'intera realtà italiana) ha raggiunto livelli di schizofrenia ormai incontrollabili. E' necessario fermarsi un momento e ricominciare da una nuova etica dei rapporti interpersonali. Anzi, proprio dalla famiglia, che è il primo nucleo della società. Va diretto al cuore del problema Carlo Verdone in questo suo nuovo racconto che, con un indovinato scarto di sceneggiatura, gioca sul repentino rovesciamento della situazione iniziale. Tornato a casa per ritrovare affetto e serenità, padre Mascolo si vede assediato da una brutta coltre di rancori, avidità, bugie, opportunismi. Senza che qualcuno, per giunta, si prenda la briga di ascoltare le sue difficoltà. Calandosi in questo personaggio di sacerdote generoso, disponibile, aperto, forse un po' ingenuo, Verdone si crea le premesse per gettare sull'Italia contemporanea uno sguardo amarognolo, fatto di qualche delusione e insieme di molta voglia di riscatto. La constatazione finale dice che l'Italia é, per motivi opposti all'Africa, scenario di una differente ma non meno necessaria missione di recupero di valori civili condivisi. E in questo scenario il ruolo del sacerdote non è certo secondario. Circondato da un coro di figure piccole e grandi (i "mostri" di oggi), Verdone é bravo a suscitare divertimento di fronte ad argomenti per i quali in fondo c'è ben poco da ridere. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in seguito come prodotto italiano in grado di coniugare comicità e riflessione.

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