IO NON SONO QUI

Valutazione
Accettabile, problematico *
Tematica
Cinema nel cinema, Musica, Storia
Genere
Commedia
Regia
Todd Haynes
Durata
135'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
I'm Not There
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Randall Poster
Montaggio
Jay Rabinowitz

Orig.: Stati Uniti (2007) - Sogg. e scenegg.: Todd Haynes - Fotogr.(Scope/a colori): Ed Lachmann - Mus.: Randall Poster - Montagg.: Jay Rabinowitz - Dur.: 135' - Produz.: Christine Vachon, James D.Stern, John Sloss, John Goldwyn.

Interpreti e ruoli

Heath Ledger (Robbie), Christian Bale (Jack/John), Richard Gere (Billy), Cate Blanchett (Jude), Julianne Moore (Alice), Charlotte Gainsbourg (Claire), Michelle Williams (Coco)

Soggetto

Sei personaggi, sei aspetti diversi della vita e della musica di Bob Dylan. Woody, un ragazzo di colore di undici anni sempre in fuga nel 1959; Arthur, il poeta simbolista Arthur Rimbaud rivolto ad un intervistatore fuori campo; Robbie, un popolare divo del cinema, negli anni '70 torna in California da Parigi e rivive le fasi del suo matrimonio in crisi con la moglie Claire; Jack, noto folksinger negli anni '60, ora è un evangelista pentecostale con il nome di padre John; Jude Quinn, rockstar elettrica e androgina nel 1966, sfugge alla caccia del giornalista Jones che infine però riesce a trattenerlo con domande incalzanti e risposta aggressive e arroganti; Billy nel Missouri del 1913, arriva a Riddle, la sua cittadina, dove il custode dello zoo si è sparato e una ragazza si é tagliata la gola. In un clima di isteria collettiva, l'ispettore Garrett vede il suo antico rivale, lo arresta ma non può impedire che venga fatto evadere. Billy sale su un treno e si allontana. Tutti gli altri 'Dylan' del racconto appaiono in brevi stacchi.

Valutazione Pastorale

Sulla musica finale di "Tambourine Man", Billy commenta: "Per quanto mi riguarda, non lo so. Posso cambiare nell'arco di una stessa giornata. Quando mi sveglio, sono una persona, e quando vado a dormire so con certezza di essere qualcun altro. Per la maggior parte del tempo, non so chi sono". Bob Dylan é artista tanto conosciuto quando, oggi, sfuggente. Tuttavia, se è vero che le sue canzoni hanno sfondato la barriera dei Sessanta per essere apprezzate e imitate ancora oggi, vuol dire che il fascino investe non solo l'autore ma anche il personaggio. Todd Haynes rischia molto con un copione del tutto spiazzante. I collegamenti tra Dylan e le sei mini storie non sono immediati, bisogna scavare negli strati profondi della cultura pop americana e tirarne fuori suggestioni esistenziali ampie e atemporali. Allora è giusto spaccare le epoche, gli anni, i luoghi e calarsi in un immaginario fatto di ribellione, insofferenza, incapacità di stare fermi. Il regista provoca sotto il profilo visivo, sfida la convenzione di ciò che non ti aspetti, scava nei testi di Dylan, li materializza davanti a noi, ne fa poesia lirica e in qualche caso straziata. Il segmento interpretato da Richard Gere è visionarietà pura. Ma non priva di aderenza alla storia e alla cronaca. Come già succedeva in "Lontano dal paradiso" dello stesso Haynes. Un nuovo modo di affrontare il rapporto musica/immagini, rischioso, eccessivo ma coerente e costruttivo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e nell'insieme problematico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei più piccoli. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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