JARHEAD

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Giovani, Guerra, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Sam Mendes
Durata
123'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Jarhead
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
William Broyles jr. tratto dal romanzo omonimo di Anthony Swofford
Musiche
Thomas Newman
Montaggio
Walter Murch

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Anthony Swofford - Scenegg.: William Broyles jr. - Fotogr.(Scope/a colori): Roger Deakins - Mus.: Thomas Newman - Montagg.: Walter Murch - Dur.: 123' - Produz.: Douglas Wick, Lucy Fisher - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Jake Gyllenhall (Anthony Swofford), Peter Sarsgaard (Allen Troy), Chris Cooper (Ten. Col. Kazinski), Lucas Black (Chris Kruger), Jamie Foxx (Serg. Magg. Sykes), Dennis Haysbert (Magg. Lincoln), Brian Geraghty (Fergus), Jacob Vargas (Cortez), Laz Alonso (Escobar), Evan Jones (Fowler), Ivan Fenyo (Pinko), Scott MacDonald (Fitch), Kareem Grimes . (Welty)

Soggetto

Nell'estate 1990, dopo la consueta, massacrante fase di preparazione, il soldato Anthony Swofford arriva come marine nel deserto dell'Arabia Saudita per combattere la prima guerra del golfo. Il compito principale affidato al gruppo è quello di proteggere le aree petrolifere e di restare in costante stato di allerta. Così passano i giorni, tra interviste con la stampa pilotate, punizioni per scorrettezze, visione di VHS, scherzi pesanti, battute su donne, sesso, erotismo vario, lettura della corrispondenza. Dopo quattro mesi, succede qualcosa che rende necessario prepararsi alla battaglia. Bruciano i pozzi di petrolio. I marines attaccano, Anthony e l'amico Allen vanno in missione come tiratori scelti. Ma neanche in questa occasione possono esercitare il loro ruolo. Arriva il contrordine, tutto é finito. La guerra è vinta, si torna a casa. Poco dopo, Allen si toglie la vita. Ma Anthony sa che rimarrà tutta la vita un marine, anzi un "jarhead" (testa di barattolo).

Valutazione Pastorale

Basandosi sul libro-testimonianza scritto dal vero Anthony Swofford, Sam Mendes (l'autore di "American Beauty" e di "Era mio padre") confeziona una film di guerra, che deve essere senza guerra. Ossia la cronaca di cosa si fa per farpassare il tempo nei campi militari. Il marine arriva nelle zone pericolose con la mente manipolata da una preparazione allucinata e massacrante. Poi, se non può mettere in pratica ciò che ha imparato, reagisce con toni da matto. Per Mendes (forse anche per Swafford) il corpo dei marines arrivato nel golfo é un'armata allo sbando, con mezzi limitati (la batteria scarica), ufficiali incerti, ordine difficili da eseguire. Girato con grande abilità e certamente rivolto a denunciare l'inutilità della guerra, il racconto però inciampa in una drammaturgia ad un sola dimensione che ne limita molto gli effetti e la credibilità. Troppe ripetizioni, troppa follia insulsa, troppe demenzialità accumulate non sempre con autentiche motivazioni. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile e segnato da ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori, e ricordando che c'é il divieto ai minori di 14 anni. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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