KILLER PER CASO

Valutazione
Inconsistente, Inconsistente
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Ezio Greggio
Durata
102'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE GOOD BAD GUY
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Rudy De Luca, Ezio Greggio
Musiche
John Dickson
Montaggio
Marc Grossman

Sogg. e Scenegg.: Rudy De Luca, Ezio Greggio - Fotogr.: (normale / a colori) Massimo Zeri - Mus.: John Dickson - Montagg.: Marc Grossman - Dur.: 102' - Produz.: Ezio Greggio, Roger La Page

Interpreti e ruoli

Ezio Greggio (Joe Fortunato), Jessica Lundy (Carol Graham), Rudy De Luca (Vince), Carmine Caridi (Tony Fusciacca), Ron Carey (Robert Lambert), Dom Deluise (Giudice), Pat Asanti (Sergente O' Neill), Adam Tomei, Ronnie Schell

Soggetto

Scappato dall'Italia, Joe Fortunato, un mezzo furfantello, arriva a New York ma anche qui la malavita italiana lo raggiunge per eliminarlo. Costretto di nuovo a fuggire, ruba l'auto di un killer italoamericano e rispon-de al suo cellulare, spacciandosi per lui: Vince, avvocato della mafia, gli promette un milione di dollari per eliminare un testimone ad un processo in California contro il boss Tony Fusciacca. Joe arriva sul posto, accetta un acconto, si traveste da poliziotto e, con quella divisa indosso, si trova suo malgrado a salvare persone, a far partorire una signora di colore, a far arre-stare gangster e spacciatori. Joe salva la vita anche a Carol, giornalista della tv locale che ha intervistato il testimone. Fra Joe e Carol nasce una storia d'amore, che si conclude felicemente solo dopo interminabili peripezie che vedono Joe intento a cercare di svincolarsi dall'incarico assunto. Tutti gli equivoci sono infine chiariti in tribunale davanti a un giudice di origine ita-liana che intuisce la buona fede di Joe.

Valutazione Pastorale

Nonostante la buona volontà e la simpatia che in taluni può provocare, il regista-attore Ezio Greggio risulta inesorabilmente superficiale, inconcludente, incapace di dare un senso alla storia o di offrire qualche spunto veramente comico. Il film ricicla gestualità, situazioni, espressioni, ammiccamenti già visti mille volte in televisione, senza niente cambiare ma facendo risaltare qui l'assenza di bersagli ironici o di satira. L'insieme, dal punto di vista pastorale, viaggia sui binari di una totale incon-sistenza: definizione che ben sintetizza l'assenza sia di volgarità o di pesan-tezze o di scabrosità, sia di un minimo grado di sostanza o di interesse narra-tivo. L'insulsaggine domina dall'inizio alla fine. Utilizzazione: Se utilizzato in programmazione festiva o domenicale, biso-gna essere a conoscenza che il film è quello sopra descritto, né di più né di meno, e quindi comportarsi di conseguenza. Sembra difficile del resto indi-viduare altri contesti in cui utilizzarlo.

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