L’UOMO CHE AMA

Valutazione
Discutibile, Problematico
Tematica
Famiglia - genitori figli, Malattia, Omosessualità, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Maria Sole Tognazzi
Durata
98'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Carmen Consoli
Montaggio
Walter Fasano

Orig.: Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Ivan Cotroneo, Maria Sole Tognazzi - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Carmen Consoli - Montagg.: Walter Fasano - Dur.: 98' - Produz.: Donatella Botti per Bianca Film in collaborazione con Medusa Film e Sky.

Interpreti e ruoli

Pierfrancesco Favino (Roberto), Ksenia Rappaport (Sara), Monica Bellucci (Alba), Marisa Paredes (dott.ssa Campo), Michele Alhaique (Carlo), Glen Blackhall (Yuri), Piera Degli Esposti (Giulia), Arnaldo Ninchi (Vittorio)

Soggetto

Torino, oggi. Roberto, quarantenne farmacista, ha una relazione con Sara, che lavora in un albergo del centro. Un giorno si accorge che lei si sta rivedendo con il suo uomo precedente, le chiede spiegazione e lei confessa che non lo ama più e vuole tornare dall'altro. Ecco ora Roberto legato ad Alba, un'altra storia che sembra andare avanti bene. Ma all'improvviso è Roberto a non provare più entusiasmo e a dire a lei che la vuole lasciare. Mentre Carlo, fratello di Roberto, guarisce da una grave malattia e recupera il rapporto con il compagno Yuri, i loro genitori Giulia e Vittorio prolungano negli anni un rapporto affettivo rimasto vivo e solido. E forse Roberto ricomicerà con un'altra donna.

Valutazione Pastorale

Dice la regista di aver voluto osservare "...un uomo intento a vivere le emozioni dell'abbandono nell'amore in due momenti della sua esistenza e della sua vita affettiva diversamente traumatici: uno in cui sperimenta il dolore di chi viene abbandonato e l'altro in cui prova lo strazio di chi sceglie di andare via. Il film è l'esplorazione di due tipi diversi di sofferenza amorosa, quella causata e quella subita (...)". Quella di misurarsi con le lacrime d'amore e di volerne cercare cause ed effetti é impresa coraggiosa e quasi temeraria. Forse anche troppo per la figlia di Tognazzi che, alla seconda prova, inciampa su un argomento ad alto rischio di trappole retoriche e letterarie. Il risultato é un copione a dire il vero non del tutto sfasato, ma certo frammentario e un po' zoppicante nel disegno dei vari diagrammi sentimentali. Ad un certo punto la musa liricheggiante si impone con troppa invadenza: la malattia di Carlo, la serena vecchiaia dei genitori (una dolce morte?), le camminate notturne di Roberto. Si scivola pericolosamente su un tono melodrammatico misto a qualche stucchevole preziosismo stilistico. Così tutto resta irrisolto, non c'è soluzione. Ma questo lo si sapeva fin dall'inizio. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e comunque problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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