LA CLASSE NON E’ ACQUA

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Scuola
Genere
Commedia
Regia
Cecilia Calvi
Durata
100'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Cecilia Calvi, Luca Manfredi
Musiche
Paolo Vivaldi
Montaggio
Valentina Migliaccio

Sogg. e Scenegg.: Cecilia Calvi, Luca Manfredi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Luca Santini - Mus.: Paolo Vivaldi - Montagg.: Valentina Migliaccio - Dur.: 100' - Produz.: Dania Film, C.R.C., Filmes International

Interpreti e ruoli

Roberto Citran (Guido Marinelli), Valerio Mastandrea (Rizzuti), Barbara Livi (Anna), Antonio Catania (Claudio Tersili), Paola Tiziana Cru-ciani (Signora Scortichini), Stefano Masciarelli (Don Santi), Alessandra Acciai (Martina), Luigi Petrucci, Pietro Cecchini, Cecilia Dazzi, Franco Dio-gene, Giovanna Mori, Giorgio Tirabassi, Luisa De Santis

Soggetto

Dopo aver insegnato alcuni anni all'estero, il professor Guido Marinelli torna a Roma e si prepara al suo nuovo incarico. Appena fuori dal-la stazione una ragazza lo avvicina trafelata, gli lascia un pacco e scappa. Dentro c'è un bambino che Guido porta all'ospedale ed è affidato ad una giovane dottoressa. Quando arriva a scuola, si accorge che qualcun'altro più gradito ha preso il suo posto, e solo con una protesta davanti al ministero del-la Pubblica Istruzione riesce a riprendersi il maltolto. Finalmente in classe, Guido comincia un difficile rapporto con gli alunni apatici, disinteressati, turbolenti, e, dalla parte opposta, verifica anche lo stato di demotivazione del corpo insegnante. Mentre affronta i problemi quotidiani del lavoro, Guido si tiene anche al corrente sullo stato di salute del bambino abbandonato, fin quando, da alcuni precisi indizi, non capisce che la madre del bambino è una ragazza della sua classe, Anna. Si adopera allora per cercare di metterla di fronte alle sue responsabilità, e di entrare in contatto anche con la famiglia. Molti problemi sembrano agevolarsi, perchè Guido acquista a poco a poco la fiducia degli alunni e si innamora, ricambiato, di Martina, la dottoressa del-l'ospedale. Anche l'amicizia del collega Claudio, che lo ha ospitato a casa sua, lo aiuta a superare le difficoltà. E, alla fine, Anna accetta di riconoscere il bambino, insieme al ragazzo che ne è il padre e, quando la burocrazia cer-ca ancora di allontanare Guido dal suo posto a favore di un 'raccomandato', tutta la classe si oppone e la situazione non cambia.

Valutazione Pastorale

Emerge dal film la rappresentazione della scuola come luogo di frustrazione e di incomunicabilità tra docenti ed alunni, ma anche, all'opposto, risalta l'importanza dell'insegnante che spesso è chiama-to ad assolvere compiti al di là di quelli didattici per farsi punto di riferimen-to, specie quando la famiglia è assente. A prima vista sembra di essere calati un un mondo popolato di sconsiderati e ignoranti, dove niente funziona e ognuno pensa a se stesso. La scuola italiana non è evidentemente solo que-sto, anche se non va sottaciuto che la caduta di certi valori, la relativizzazio-ne della verità hanno portato negli anni a situazioni in cui le ultime genera-zioni vivono un po' da sbandati senza precisi punti di riferimento. In sostan-za va evidenziata la chiave volutamente paradossale e grottesca su cui scorre il racconto che, dal punto di vista pastorale, in più punti presenta molte ambi-guità e si lascia andare a stereotipi e superficialità eccessive. Non mancano però aspetti positivi, che si risolvono nella ricerca di solidarietà e di voglia di superare i problemi. Utilizzazione: Trattandosi di un film di argomento scolastico, i primi desti-natari sono i giovani di media superiore e inferiore accompagnati dai rispetti-vi insegnanti. Riguardo alla programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato, con l'avvertenza della presenza di situazioni ed espressioni un po' sopra le righe.

Le altre valutazioni

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