LA CUOCA DEL PRESIDENTE

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Cibo, Donna, Lavoro, Storia
Genere
Commedia
Regia
Christian Vincent
Durata
95'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Francia
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Etienne Comar & Christian Vincent liberamente ispirato alla vita di Danielle Mazet Delpeuch
Musiche
Gabriel Yared
Montaggio
Monica Coleman

Orig.: Francia (2012) - Sogg.: liberamente ispirato alla vita di Danielle Mazet Delpeuch - Scenegg.: Etienne Comar & Christian Vincent - Fotogr.(Scope/a colori): Laurent Davilland - Mus.: Gabriel Yared - Montagg.: Monica Coleman - Dur.: 95' - Produz.: Etienne Comar, Philippe Russelet.

Interpreti e ruoli

Catherine Frot (Hortense Laborie), Jean D'Ormesson (il Presidente), Hippolyte Girardot (David Azoulay), Arthur Dupont (Nicolas Bauvois), Jean Marc Roulot (Jean Marc Luchet), Arly Jover (Mary), Brice Fournier (Pascal Lepiq), Joe Sheridan (John), Philippe Uchan (Coche Dury), Laurent Poitrenaux . (Jean Michel Salomé)

Soggetto

La fama di Hortense Laborit, cuoca rinomata, si è estesa dalla regione del Périgord, dove vive, al resto della Francia. Tuttavia è con grande sopresa che la donna riceve un invito dall'Eliseo e apprende che il Presidente della Repubblica la vuole nominare rsponsabile della sua cucina personale. Hotense accetta e si mette al lavoro con entusiasmo. Dopo un primo periodo di adattamento tuttavia cominciano i contrasti: sulla scelta dei menù, su come prepararli, sulla divisione dei compiti tra le cucine del Palazzo. Il carattere deciso e autoritario di Hortense crea non pochi malumori tra chef ben più navigati di lei. E, più tardi, anche la scelta fatta a favore di prodotti rari e ricercati ma costosi le procura richiami per le troppe spese da parte dell'amministratore. Dopo due anni, Hortense ritiene di non poter più resistere e si congeda dall'Eliseo. La sua storia viene rivissuta un anno dopo, quando si è trasferita in una base scientifica francese nell'Antartide.

Valutazione Pastorale

Danielle Mazet Delpeuch è tornata a vivere oggi nel Perigord. Nel 1997 ha pubblicato il libro "Mes carnets de cuisine, du Périgord à l'Elysée". Dice il coautore del copione: "La sceneggiatura è un miscuglio di cose realmente accadute e di elementi inventati di sana pianta. Era importante far emergere l'effetto 'elefante nella cristalleria' provocato dall'arrivo di Hortense all'Eliseo(...)". Da queste premesse si muove un racconto che scorre con scioltezza tra umorismo, note di costume, quadretti pungenti e bonari sulla vita all'interno del Palazzo presidenziale. Momenti belli e brutti, entusiasmi, delusioni, rivalità occupano le giornate: in primo piano il cibo, ricette gustose, ricercate, saporite; un grande sfoggio di aromi, sapori, piatti ricchi, specchio di una cultura antica e nobile. Profumato e simpatico, il copione resta attaccato ad una invidiabile piacevolezza narrativa. Ma non prova mai ad andare oltre, a fare di ciò che racconta occasione per qualche riflessione più ampia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e del tutto semplice.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come spettacolo di immediato consumo per tutti.

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