La douleur

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Guerra, Male, Shoah - Olocausto, Storia
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Emmanuel Finkiel
Durata
127'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Francia, Belgio, Svizzera
Titolo Originale
La douleur
Distribuzione
Wanted Cinema
Soggetto e Sceneggiatura
Emmanuel Finkiel
Fotografia
Alexis Kavyrchine
Montaggio
Sylvie Lager

Prod.: Julien Deris, Yael Fogiel, David Gauquié, Laetitia Gonzalez, Etienne Mallet, Michel Merkt, Vincent Roget, Nathalie Vallet

Interpreti e ruoli

Melanie Thierry (Marguerite Duras), Emmanuel Bourdieu (Robert Antelme), Benoit Magimel (Pierre Rabier), Benjamin Biolay (Dionys Mascolo)

Soggetto

Francia 1944, nella Parigi occupata dai nazisti, Marguerite Duras, giovane scrittrice, è in trepida attesa del ritorno del marito Robert, caduto prigioniero dei tedeschi. La donna ogni giorno aspetta notizie che possano alleviare il suo dolore…

Valutazione Pastorale

Nata a Saigon il 4 aprile 1914 e sposata dal 1939 con Robert Antelme, Marguerite Duras ha scritto "Le douleur" in modo quanto mai frammentario: si tratta infatti di un romanzo autobiografico proveniente da un diario rimasto nascosto e dimenticato per anni. Viene pubblicato in Francia solo nel 1985. La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, mette al centro la giovane scrittrice nel momento in cui affronta la prova più forte e triste dalla sua vita: il marito è stato arrestato dalla Gestapo e di lui è difficilissimo avere notizie, così prende il via per Marguerite il momento dell’attesa, lunga, snervante, sfibrante. Il film trasmette un dolore straziante e di acuta intensità, che trova un momento altro quando è chiaro che il tema "olocausto" è inserito non nel binario prevedibile della Storia (con la S maiuscola) martoriata dal nazismo, ma in quello più straniante dell’individuo vittima in ogni luogo e in ogni tempo di abusi, torture, privazioni. Riflessione che trova il punto culminante quando Marguerite se la prende con se stessa per essere ancora viva, e quando dubita dell’esistenza del marito, scambiando la sua attesa per una brutta favola. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare come proposta di qualità sia in occasione della Giornata della memoria (27 gennaio) sia in varie altre occasioni come prodotto in grado di aiutare la riflessione non solo su cinema e Shoah, ma su cinema e letteratura, cinema e innovazioni di linguaggio.

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