LA FORMA DELL’ACQUA -THE SHAPE OF WATER

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Lavoro, Libertà, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Potere
Genere
Drammatico
Regia
Guillermo del Toro
Durata
123'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Shape of water
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Guillermo del Toro, Vanessa Taylor Guillermo del Toro
Fotografia
Dan Laustsen
Musiche
Alexander Desplat
Montaggio
Sidney Wolinsky

Produz.: Guillermo del Toro, J. Miles Dale per Double Dare You. 74a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2017 Leone D'oro (anche Premio Future Film Festival Digital Award, Premio C. Smithers Foundation Cict Unesco, Premio Soundtrack Stars), Golden Globe 2018: Regia, Sceneggiatura. OSCAR 2018: Miglior Film, Regia, Scenografia e Colonna sonora.

Interpreti e ruoli

Sally Hawkins (Elisa Esposito), Michael Shannon (Richard Strickland), Richard Jenkins (Giles), Octavia Spencer . (Zelda Fuller), Michael Stuhlbarg (dott. Robert Hoffstetler), Doug Jones (creatura anfibia), David Hewlett (Fleming), Nick Searcy (generale Hoyt), John Kapelos (Mr. Arzounian), Laurene Lee Smith . (Elaine)

Soggetto

Stati Uniti, anni Sessanta, nel pieno della guerra fredda. Elisa, sordomuta, è addetta alle pulizie in un segretissimo laboratorio governativo. La sua vita sembra cambiare quando fa una scoperta inattesa...

Valutazione Pastorale

Quante persone, di non elevata preparazione ma di indiscusso valore sociale erano nascoste nei meandri di luoghi di lavoro tra spreco e sacrificio, eseguendo ordini senza ribattere e senza protestare, ma osservando, ascoltando e pensando? L’America a cavallo tra ’50 e ’60 era così, popolazione ordinata e insieme capace di reazioni, e soprattutto di sogni. Al sogno si affida Elisa, donna delle pulizie quando per caso si imbatte in uno strano essere tra il mostruoso e il pauroso, che viene tenuto nascosto e isolato con la prospettiva di eliminarlo. Il senso di protezione scatta immediato. Elisa prende per l'imprevista creatura anfibia una infatuazione come un sentimento di difesa e di protezione, che la induce a fare qualcosa per salvargli la vita. Sulla presenza di un “altro”, diverso e tale da incutere paura, si snoda il racconto. Che gioca a corrente alternata sulla diffidenza, sul timore mai sopito dei nemici sconosciuti dell'America, sui cittadini di diversa definizione, sul pericolo “comunista” più che mai incombente. Elisa, all’inizio timida e poi via via più coraggiosa, affronta i rischi di una reazione seria e spavalda, una prova di forza che gli mette contro il capo/padrone. E' bravo del Toro a scandire dentro i toni di una favola dai colori neri e paurosi i ritmi di una tensione forte e incontrollabile, tra durezza e amarezza esistenziale. Il film scorre pieno di suspense, di angoscia, di aperture verso un cambiamento, alleggerito da colori forti, da un clima “noir” con molti fremiti e paure inconsce. Ne esce un ritratto di un’America anni Sessanta serio e credibile, anche se plasmato dalla visionarietà onirica della fiaba. Diretto con polso e vigore creativo notevoli, il film ha ottenuto a Venezia quel Leone d’oro che ha segnato il definitivo lancio del regista messicano a livello internazionale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come prodotto americano che si colloca sul fronte della metafora originale e convincente.

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