LA FORZA DELLE IMMAGINI – LENI RIFENSTAHL

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattito*
Tematica
Genere
Biografico
Regia
Ray Müller
Durata
182'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
DIE MACHT DER BILDER - LENI RIEFENSTAHL
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Ray Müller,
Musiche
Ulrich Bassenge, Wolfgang Neumann
Montaggio
Beate Köster, Vera Dubsikova, Stefan Mathes

Sogg. e Scenegg.: Ray Müller, - Fotogr.: (Normale/b.n- a colori) Walter A.Franke, Michel Baudour, Jurgen Martin, Ulrich Jaenchen - Mus.: Ulrich Bassenge, Wolfgang Neumann -Montagg.: Beate Köster, Vera Dubsikova, Stefan Mathes - Dur.: 182' -Produz.: Omega Film, Nomad Films

Interpreti e ruoli

Leni Riefenstahl (Se stessa)

Soggetto

Il regista Ray Muller intervista la tedesca Leni Riefenstahl ormai arrivata ai novanta anni. La Riefenstahl è stata ballerina, attrice negli anni del muto, poi regista e fotografa. Scorrono sequenze dei film "Il trionfo del-la volontà " girato nel 1934 in occasione del congresso del partito nazional-socialista, di "Olympia" sulle Olimpiadi di Berlino del 1936, film che hanno segnato tappe fondamentali nella tecnica dell'utilizzo della cinepresa, piegata a situazioni mai viste prima. La vita della Riefenstahl procede di pari passo con la storia europea del ventesimo secolo. L'intervistatore le ricorda le accuse di filonazismo del dopoguerra che la portarono ad essere emarginata, a scegliere nuovi scenari, in Africa a fotografare popoli dimenticati, a speri-mentare la fotografia subacquea. Una vita sempre in movimento, che gli anni non hanno ancora fiaccato.

Valutazione Pastorale

un film-intervista di oltre tre ore, per niente pesante anzi vivace e incalzante, alimentato dalla straordinaria vitalità della protago-nista in grado, alla sua età, di ricordare episodi, nomi, circostanze di settanta anni prima, e di ribattere colpo su colpo alle incalzanti, ripetitive e, a lungo andare, tendenziose domande dell'intervistatore sui suoi rapporti con Hitler e i gerarchi nazisti. Si parla di interpretazione fascista della bellezza, ma que-sta e altre accuse di maniera non possono offuscare la testimonianza di vita di una donna che ha attraversato il secolo con la sua fame di esistenza, di creatività, di conoscenza. Un documentario, dal punto di vista pastorale, intenso e interessante, con molte problematiche sulle quali discutere. Utilizzazione: si tratta di un prodotto molto particolare, la cui utilizzazione migliore è da ricercare in occasioni di cineforum o programmazioni d'essai. Gli argomenti per riflettere sono tanti: cinema e ideologia, ruolo dell'artista, cinema antropologico e di ricerca, rapporto tra estetica e contenuto, funzione del documentario.

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