LA GRANDE PRUGNA

Valutazione
Inconsistente, volgare
Tematica
Mass-media
Genere
Farsesco
Regia
Claudio Malaponti
Durata
90'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Claudio Malaponti, Giorgio Centamore, Margherita Volo tratto dai racconti di Augusto Bianchi Rizzi, Ira Rubini, Antonio De Luca, Andrea Tognasca, Marco Pagani,Carlo Turati, Attilio Azzola, Francesca Micardi
Musiche
Marco Bigi
Montaggio
Osvaldo Bargero

Orig.: Italia (1999) - Sogg.: tratto dai racconti di Augusto Bianchi Rizzi, Ira Rubini, Antonio De Luca, Andrea Tognasca, Marco Pagani,Carlo Turati, Attilio Azzola, Francesca Micardi - Scenegg.: Claudio Malaponti, Giorgio Centamore, Margherita Volo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Riccardo Lazzarini - Mus.: Marco Bigi - Montagg.: Osvaldo Bargero - Dur.: 90' - Produz.: Ernesto Tabarelli, Mauro Pedrotti.

Interpreti e ruoli

Enzo Iacchetti (reporter televisivo), Luciana Littizzetto (baby sitter), Enrico Bertolino (gestore pompe funebri), Marco Dalla Noce (Oscar), Raul Cremona, Dario Ballantini, Max Pisu, Gianni Palladino, Giorgio Ganzerli, Gianni Fantoni, Natasha Stefanenko.

Soggetto

Un reporter televisivo un po' scombinato va in giro per le strade di Milano, ferma alcuni passanti e pone a tutti la stessa domanda: "Se avesse sei colpi in canna chi ammazzerebbe?". Tenuti insieme da questo motivo conduttore, prendono il via situazioni che vedono coinvolto un nutrito numero di personaggi. C'è una partita scapoli- ammogliati durante la quale due giocatori in panchina rispondono al telefonino e si scambiano battute sulle rispettive condizioni e sulla moglie dello sposato; c'é una vecchietta che in un negozio vuole a tutti i costi organizzarsi il funerale; c'é una baby sitter amante del cinema trash che tiene a bada i piccoli alla maniera di Samuel Jackson in 'Pulp fiction'; c'é il grande Jack che inizia una gara di flipper. Alla fine il telereporter viene arrestato. Era lui l'autore degli omicidi che di recente erano stati segnalati in città.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una farsa che, alla maniera di tanto, forse troppo cinema recente italiano, cerca di riproporre su grande schermo una serie di comici provenienti dalla televisione. Ad essi si aggiungono stavolta altri nomi che di solito frequentano il palcoscenico dello Zelig, storico locale milanese del cabaret. La precisazione serve per dire che sia nel primo (la televisone) che nel secondo caso (il cabaret) tutti, ma proprio tutti gli attori sembrano pesci fuor d'acqua, persi, estranei, assenti. Non esistendo la minima idea di storia, uomini e donne vanno avanti interpretando macchiette smozzicate e approssimative che quasi mai strappano una sia pur minima risata. La frammentarietà domina sovrana, la mancanza di ritmo narrativo procura noia, qualunque bersaglio ironico viene fallito, e la comicità, in assenza di altro, scade troppo spesso nel volgare, proprio perché assolutamente gratuito. Un prodotto che rimane al grado zero e che, dal punto di vista pastorale, non può essere indicato diversamente dall 'inconconsistente, ad evidenziarne bene l'inerzia continuata, con contorno appunto di volgarità. UTILIZZAZIONE: fallimentare a livello di utilizzazione nelle sale, il film finirà su qualche rete televisiva. E anche qui lo si potrà tranquillamente evitare.

Le altre valutazioni

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