LA GUERRA E’ DICHIARATA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibatti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Malattia, Matrimonio - coppia, Medicina
Genere
Drammatico
Regia
Valérie Donzelli
Durata
100'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
La guerre est déclarée
Distribuzione
Sacher distribuzione
Musiche
Pascal Mayer
Montaggio
Pauline Gaillard

Orig.: Francia (2011) - Sogg. e scenegg.: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaim - Fotogr.(Scope/a colori): Sèbastien Buchmann - Mus.: Pascal Mayer - Montagg.: Pauline Gaillard - Dur.: 100' - Produz.: Elouard Weil.

Interpreti e ruoli

Valérie Donzelli (Juliette), Jérémie Elkaim (Roméo Benaim), César Desseix (Adam Benaim a 18 mesi), Gabriel Elkaim (Adam Benaim a 8 anni), Brigitte Sy (Claudia Banaim), Elina Lowensohn (Alex), Michele Moretti (Geneviève), Philippe Laudenbach (Philippe), Anne Le Ny (dott.ssa Fitoussi), Frederic Pierrot ( neuropediatra)

Soggetto

A Parigi, Romeo e Juliette si conoscono e si innamorano. Adam, il bambino che nasce, a 18 mesi mostra qualche squilibrio. Il verdetto degli esami è terribile: tumore al cervello. Romeo e Juliette tuttavia non cadono nella disperazione, reagiscono, cercano i medici migliori, seguono le fasi delle operazioni chirurgiche. Così il momento critico viene superato, ed ecco Adam, ora 8 anni, pronto a vivere una vita normale.

Valutazione Pastorale

Valérie Donzelli lo dice per prima: "Anch'io avrei grosse difficoltà a definire il film. Non credo che si tratti di una commedia drammatica, né di un dramma, né di un melodramma. Col senno di poi, abbiamo pensato con Jérémie che fosse solo un film fisico, intenso, vivo (...)". Forse è la premessa giusta per muoversi lungo un arco vasto di sensazioni, soprattutto al di là di quelle che l'argomento suscita in modo immediato e prevedibile. Quindi, alla domanda di Romeo: "Perché è toccato a noi?", Juliette risponde: "Perché noi ce la possiamo fare". E questo magari non definisce un 'genere' ma di sicuro mette a fuoco un atteggiamento, disegna un pensiero: che è quello della energia mentale, della forza della concretezza, del guarire, del vivere, qui e ora. Il copione diventa così una cronaca dal vero che non ha paura di virare nel (semi)favolistico, di far precedere l'asprezza dell'azione da voci "f.c." che ammantano la tensione di dolci umori truffautiani. Lo zoccolo duro della storia è nell'opporre a un evento di tragica emotività una reazione di secca razionalità (solo ammorbidita dalla preghiera che Juliette recita di nascosto da Romeo). Ne esce un invito alla vita, tanto più intenso in quanto non condizionato da entusiasmi di altro tipo (i due, informa la voce, si sono poi separati) o da derive retoriche. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi che propone (coppia, malattia, famiglia, lavoro...). Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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