LA LUNA SU TORINO

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Politica-Società
Genere
Commedia
Regia
Davide Ferrario
Durata
90'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Academy Two
Musiche
Fabio Barovero
Montaggio
Claudio Cormio

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Davide Ferrario - Fotogr.(Scope/a colori): Dante Cecchin - Mus.: Fabio Barovero - Montagg.: Claudio Cormio - Dur.: 90' - Produz.: Davide Ferrario per Rossofuoco in associazione con Banca Sella, FIP, Fargo Film.

Interpreti e ruoli

Walter Leonardi (Ugo), Manuela Parodi (Maria), Eugenio Franceschini (Dario), Daria Pascal Attolini (Eugenia), Aldo Ottobrino (Guido), Benedetta Perego (Greta), Franco Maino (Gino), Giulia Odori (l'acrobata), Franco Olivero (avvocato Ungari), Gianni Bissaca (il vedovo), Diego Casale (il bigliettaio), June Bellamy . (signora sulla panchina)

Soggetto

A Torino oggi. Il quarantenne Ugo non ha mai lavorato, contando sull'eredità ricevuta dai genitori, ricchi borghesi di sinistra. I soldi stanno per finire, e Ugo ha cominicato a subaffittare parte della villa in collina dove vive. I suoi inquilini sono: Maria, 26 anni, impiegata in un'agenzia di viaggi, e Dario, ventenne, studente di lettere che intanto lavora allo Zoom, un bioparco tra animali e bagnanti. Succede tutto e niente nella vita quotidiana tra i tre, e naturalmente gli affetti non vanno mai a buon fine (Ugo è innamorato di Maria). Ad un certo punto l'ipoteca che pende sulla casa sta per scadere: ciascuno dei tre non può fare a meno di seguire il propiro destino, magari lontano dalla città.

Valutazione Pastorale

Nella variegata confusione della contemporaneità, dove i punti di riferimento sono ormai svaniti, non resta che affidarsi alle poche certezze: una è la posizione geografica di Torino, città posta sul 45esimo parallelo, esattamente a metà strada tra il Polo Nord e l'Equatore. E' quella strada che Ugo imbocca (ma verso quale direzione?) quando ogni altra soluzione è impraticabile. La fuga com unica via d'uscita. E' già successo altre volte negli stretti scenari politici/filosofici nazionali: prima si sognava l'India, Cuba o chissà dove, e ora è rimasto solo il chissà dove. Ferrario visualizza una favola amabile sulla crisi attuale, tuta fatta di sogni scomparsi, di speranza tradite, di rivoluzioni fallite. E ora? A mani vuote, i viaggi li sogna solo Maria, che li vende e vuole, naturalmente, fare l'attrice. Non resta che l'utopia dell'utopia. E avanti verso nuovi orizzonti. Leggero, amaro, sconsolato bilancio generzio nale per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in succesive occasioni per avviare riflessioni sui temi sopra suggeriti, tra società, politica, ambizioni giovanili mancate.

Le altre valutazioni

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