LA MACCHIA UMANA

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Letteratura, Politica-Società, Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Robert Benton
Durata
106'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The human stain
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Nicholas Meyer tratto dal romanzo omonimo di Philip Roth
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
Christopher Tellefsen

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Philip Roth - Scenegg.: Nicholas Meyer - Fotogr.(Scope/a colori): Jean Yves Escoffier - Mus.: Rachel Portman - Montagg.: Christopher Tellefsen - Dur.: 106' - Produz.: Tom Rosenberg, Gary Lucchesi, Scott Steindorff.

Interpreti e ruoli

Anthony Hopkins (Coleman Sirk), Nicole Kidman (Faunia Farley), Ed Harris (Lester Farley), Gary Sinise (Nathan Zuckerman), Anna Deavere Smith (mrs. Silk), Wentworth Miller (Coleman da giovane), Jacinda Barrett (Steena)

Soggetto

America, 1998. Coleman Sirk, preside al prestigioso New England College, perde la pazienza di fronte alle reiterate assenze di alcuni studenti e li definisce 'zulù'. Accusato di razzismo, viene messo a riposo. Dalla sua vita ritirata comincia a riemergere quando incontra prima lo scrittore Nathan Zuckerman, affascinato dalla sua storia, e poi Faunia, una donna giovane che vive di espedienti in campagna. Coleman fraternizza con Nathan e avvia una relazione con Faunia, la quale ha perso tragicamente due figli piccoli e ha lasciato il marito che però la segue e ora minaccia anche il professore. Attraverso i flash-back allora si rivela anche il doloroso segreto di Coleman: il quale, pur avendo la pelle bianca, è figlio di genitori di colore e per tutta la vita si é tenuto questo segreto, avallando certe situazioni in cui la gente 'nera' veniva emarginata. Ora è preso dal rimorso e vuole riscattare se stesso, aiutando gli altri. Ma quando sono lungo una strada fuori città, Colema perde il controllo, la macchina esce di strada, si capovolge. Coleman e Faunia muoiono.

Valutazione Pastorale

Ecco l'esempio di come si sbaglia un film. Un romanzo di peso su dolorose scelte morali, scritto da un autore di vaglia come Philippe Roth; due grandi nomi nei ruoli principali; un regista segnalatosi in passato per belle prove in vari generi: belle premesse tuttavia non sufficienti a fare capire le motivazioni dell'impresa. Anthony Hopkins è svagato e assente (poco convinto) nel ruolo di Coleman, Nicole Kidman tutto sembra tranne che una povera ragazza colpita dalla vita e dedita a lavori occasionali (tra cui quello di mungere le vacche); due caratteristi di grido come Gary Sinise e Ed Harris sprecati in personaggi di contorno affrettati e evanescenti. Il fluire del racconto poi è spezzato e ingarbugliato da lunghi e inopportuni flashback, che rallentano l'azione e sottraggono drammaticità al copione. Bisogna insomma pensare alla pagina scritta di Roth per non dimenticare che la vicenda mette in campo anche temi significativi, forse più calati in contesti socio-culturali americani, ma comunque forti, inerenti confronti individuali e collettivi sullo sfondo di azioni e decisioni che lasciano tracce profonde nei sentimenti e nei caratteri. Nel film tutto questo c'é quasi di sfuggita, scavalcato da esigenze commerciali che 'devono' utilizzare al meglio l'avvenenza di Nicole Kidman, ma anche qui intonandosi alla modestia generale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, e caratterizzato da ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Da proporre nell'ambito del rapporto cinema-letterature. Attenzione per i minori é da tenere anche in vista di futuri passaggi televisivi.

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