LA MEMORIA DEGLI ULTIMI

Valutazione
Consigliabile, Realistico, dibattiti
Tematica
Anziani, Libertà, Politica-Società, Potere, Storia
Genere
Documentario
Regia
Samuele Rossi
Durata
75'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Lo Scrittoio srl.
Musiche
Giuseppe Cassaro
Montaggio
Filippo Montemurro

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Samuele Rossi - Fotogr.(Panoramica/a col.): Maria Rosaria Furio (inserti in b&n) - Mus.: Giuseppe Cassaro - Montagg.: Filippo Montemurro - Dur.: 75' - Produz.: Giuseppe Cassaro, Leonardo Maria Poggiali, Samuele Rossi per Echivisivi Produzione Cinematografica.

Interpreti e ruoli

Massimo Rendina (tutti nel ruolo di se stessi), Laura francesca Wronowska, Germano Pacelli, Giorgio Mori, Ermenegildo Bugni, Umberto Lorenzoni, Giorgio Vecchiani .

Soggetto

Il temperamento combattivo di Laura Francesca Wronowski (1923), nipote acquisita di Giacomo Matteotti, la quale perde l'amore della sua vita in battaglia; la dolorosa perdita del fratello disperso in Russia da parte di Giorgio Vecchiani (1926); la tenacia di Umberto Lorenzoni (1926), mutilato ad una mano durante un combattimento; lo sguardo sofferto di Massimo Rendina (1920); l'emigrazione forzata di Giorgio Mori (1923), minatore in Belgio per mancanza di occupazione in Italia; quella di Germano Pacelli (1924), emigrato in Repubblica Ceca e poi in Svizzera; lo smacco di Ermenegildo Bugni (1927), licenziato dalla fabbrica dopo la guerra e costretto a fare l'ambulante. Sette esempi di italiani che la memoria di oggi rischia di far diventare gli "ultimi".

Valutazione Pastorale

Samuele Rossi, il regista, afferma: "La genesi del lavoro sta tutta nell'urgenza di dover necessariamente raccogliere i pezzi di Storia che il tempo ha in qualche modo allontanato e messo ai margini. La memoria: la paura che svanisca, che qualcosa di prezioso venga dimenticato e non possa più essere recuperato, perso per sempre. L'obiettivo è quello di provare a tenere insieme, attraverso un unico sguardo, le testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle resistenza, lotta partigiana, guerra civile...". Differenti emozioni escono dagli interventi dei sette testimoni: per tutti vale il senso del dovere compiuto, il dolore per le perdite subite, la presenze di ferite interiori non rimarginabili. E, forse più inattesa, la constatazione di un presente che ha annullato quel passato, senza sapere come sostituirlo. Affidato, questo presente, a giovani, troppi dei quali non sanno niente di quegli anni. Dunque un'operazione utile e, di più, indispensabile, affidata ad un documentario (testimonianze e inserti storici): per convincere finalmente anche un pubblico più ampio che le immagini valgono oggi come (e forse più) della pagina scritta. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come proposta per fare insieme 'storia', 'documento', 'attualità', soprattutto con il coinvolgimento di scuole e gruppi giovanili.

Le altre valutazioni

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