La paranza dei bambini

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Delinquenza minorile, Giustizia, Male, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Claudio Giovannesi
Durata
110'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
La paranza dei bambini
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto: il romanzo omonimo di Roberto Saviano. Sceneggiatura: Roberto Saviano, Claudio Giovannesi e Maurizio Braucci.
Fotografia
Daniele Ciprì
Musiche
Andrea Moscianese, Claudio Giovannesi
Montaggio
Giuseppe Trepiccione

Prod.: Carlo Degli Esposti, Nicola Serra "PALOMAR". Il film ho attenuto l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura al 69° Festival Internazionale del Film di Berlino

Interpreti e ruoli

Francesco Di Napoli (Nicola), Ar Tem (Tyson), Alfredo Turitto (Biscottino), Ciro Pellecchia (Lollipop), Ciro Vecchione (O'Russ), Mattia Piano Del Balzo (Briatò), Viviana Aprea (Letizia), Renato Carpentieri (Vittorio)

Soggetto

Napoli 2018. Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briatò - scorrazzano per il rione Sanità. Vogliono vestiti firmati e motorini nuovi, a tale scopo usano le armi e obbligano i commercianti a pagare il pizzo. Vogliono giocarsi tutto e subito…

Valutazione Pastorale

Dal 2009 Claudio Giovannesi (Roma, 1978) ha realizzato quattro lungometraggi ("La casa sulle nuvole", 2009; "Fratelli d’Italia", 2009; "Alì ha gli occhi azzurri", 2012; "Fiore", 2016), oltre ad alcuni documentari. Unico film italiano in concorso al Festival di Berlino 2019, "La paranza del bambini" è tratto dal romanzo inchiesta di Roberto Saviano sui minori alla deriva nel napoletano. Il film segue le scorribande quotidiane di un gruppo di giovanissimi che abitano tra quartieri centrali e zone più periferiche a Napoli. Nella vita di questi ragazzi non ci sono scuola e famiglia ma solamente la strada. Va dato atto al regista di comporre un quadro visivo duro, fosco, inquietante. Grazie a uno sguardo asciutto, a un taglio narrativo che elimina qualunque approccio di comprensione e di giustificazione, il racconto diventa una inesorabile discesa agli inferi della adolescenza e dell’innocenza perdute di questi ragazzi. Un quadro in cui il male morde in maniera implacabile; e dell'opposizione a questo deragliamento di valori si intravedono solo labili tracce. Resta, indubbia, la crescita stilistica dell’autore, il suo saper pedinare i protagonisti con la rabbia e l’arroganza di una straziata sensazione di solitudine. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico, adatto per dibattiti, anche con l’apporto di educatori e insegnati capaci di allargare lo spazio e contestualizzare la riflessione.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione al tipo di proposta, da accompagnare, come detto, con il supporto di interventi e testimonianze relative al tema in oggetto.

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