La Passione

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Cinema nel cinema, Gesù
Genere
Commedia
Regia
Carlo Mazzacurati
Durata
105'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
La Passione
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Umberto Contarello, Doriana Leondeff, Marco Pettenello, Carlo Mazzacurati
Fotografia
Luca Bigazzi
Musiche
Carlo Crivelli
Montaggio
Paolo Cottignola, Clelio Benevento
Produzione
Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con RAI Cinema

Interpreti e ruoli

Silvio Orlando (Gianni Dubois), Giuseppe Battiston (Ramiro), Cristiana Capotondi (Flaminia Sbarbato), Corrado Guzzanti (Abbruscato), Stefania Sandrelli (sindaco), Kasia Smutniak (Caterina), Maria Paiato (Helga), Marco Messeri (Del Ghianda), Giovanni Mascherini (Jonathan), Fausto Russo Alesi (Pippo)

Soggetto

Da alcuni anni Gianni Dubois, regista di cinema, é in crisi di ispirazione. All'improvviso deve correre in Toscana dove una perdita nel suo appartamento rischia di rovinare un affresco del Cinquecento nella chiesetta adiacente. Per evitare una denuncia e una pessima figura, Gianni accetta la proposta del sindaco del paese di dirigere la sacra rappresentazione della Settimana Santa. In realtà non sa da dove cominciare, e solo l'incontro con Ramiro, un ladruncolo ricercato dalla polizia, sembra poter risolvere la situazione. Tra equivoci e incomprensioni, la Passione va in scena e forse Gianni trova anche la sua nuova storia.

Valutazione Pastorale

Dice Carlo Mazzacurati: "A dire il vero all'inizio questa storia non era nata per essere un film. Era semplicemente un racconto orale che ogni tanto mi capitava di fare. (...)Ci sono personaggi che sento molto vicini. Sono esseri che per sensibilità o inadeguatezza sono esposti più di altri alle difficoltà della vita. A volte fanno sorridere, a me per lo più commuovono". Stavolta Mazzacurati entra a pieno titolo nella commedia, dove si ride amaramente sui problemi quotidiani e la ricerca di un equilibrio diventa così difficile da suscitare immediata complicità. C'è umorismo in molti passaggi del copione, c'è l'occhio puntato su vizi atavici (trascuratezza, pressappochismo...), c'é la sensazione che l'arte e la tradizione 'alta' possano rappresentare un'ancora di salvezza per la collettività. Poi c'è l'aspetto del cinema nel cinema, il film da fare, il richiamo felliniano che forse diventa il punto debole della storia. Bella invece la rappresentazione della Passione, la 'messa in scena': momento che fa appello alla nostra umanità fuori dal tempo e dalla storia, alla capacità di convivenza civile, di essere sempre rispettosi gli uni degli altri. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive, anche affiancandolo ad altri titoli che hanno ugualmente trattato il tema della Passione.

Le altre valutazioni

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