LA PECORA NERA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Educazione, Famiglia, Libertà, Malattia, Povertà-Emarginazione
Genere
Drammatico
Regia
Ascanio Celestini
Durata
93'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Bim Distribuzione
Montaggio
Giogiò Franchini

Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Ascanio Celestini, Ugo Chiti, Wilma Labate tratti dal libro "La pecora nera" di Ascanio Celestini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 93' - Produz.: Alessandra Acciai, Carlo Macchitella, Giorgio Magliulo.

Interpreti e ruoli

Ascanio Celestini (Nicola), Giorgio Tirabassi (Ascanio), Maya Sansa (Marinella), Luisa De Santis (la suora), Nicola Rignanese, Barbara Valmorin

Soggetto

Nicola ha trascorso 35 anni della sua ancor giovane vita in un 'istituto' a contatto con i matti. Vessato da due fratelli più grandi e trattato con rudezza dal padre, vi è stato accompagnato dalla nonna e qui ha vissuto ed è diventato uomo. Oggi la suora responsabile sceglie lui e un suo coetaneo per andare al supermercato a fare la spesa. Intanto in flashback scorrono le immagini dell'infanzia di Nicola, e la voce di lui (di Nicola/Celestini)che ripete fuori campo filastrocche, brevi favole, voci onomatopeiche, sussurri quasi strozzati.

Valutazione Pastorale

All'origine c'è uno spettacolo teatrale: "La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico", da lui scritto e messo in scena nell'ottobre 2005 quale frutto di tre anni di lavoro e interviste con infermieri, medici e pazienti di alcuni tra i maggiori manicomi italiani. Il lacerante contrasto tra follia e normalità si ripropone in modo diretto e perentorio. Senza gridare, richiamando semplicemente la necessità di un trattamento 'umano' per tutti, Celestini costruisce a poco a poco il ritratto dell'abitudine all'istituto. "Non é un'opera di denuncia - ha detto alla mostra di Venezia dove il film era in concorso- ho voluto raccontare il bello del manicomio derivante dall'idea sbagliata che una persona possa decidere il destino di un'altra". Aspro, provocatorio, in più passaggi di struggente poesia (la storia d'amore con Marinella), l'opera prima di Celestini ha uno stile sporco e sgraziato come la materia che tratta e tuttavia è difficile far finta di ignorarla. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato per la programmazione ordinaria ma meglio si indirizza per occasioni mirate dove sia possibile avviare riflessioni e confronti sugli argomenti importantio che affronta. Attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e altri supporti.

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