LA POLVERE DEL TEMPO

Valutazione
poetico, Raccomandabile, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Libertà, Metafore del nostro tempo, Potere, Storia
Genere
Metafora
Regia
Theodoros Angelopoulos
Durata
120'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Germania, Grecia, Italia, Russia
Titolo Originale
I skoni tou chronou
Distribuzione
Movimento Film
Soggetto e Sceneggiatura
Theodoros Angelopoulos in collaborazione con Tonino Guerra, Petros Markaris Theodoros Angelopoulos
Musiche
Eleni Karaindrou
Montaggio
Yannis Tsitsopoulos, Yorgos Helidonidis

Orig.: Italia/Grecia/Germania/Russia (2008) - Sogg.: Theodoros Angelopoulos - Scenegg.: Theodoros Angelopoulos in collaborazione con Tonino Guerra, Petros Markaris - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andréas Sinanos - Mus.: Eleni Karaindrou - Montagg.: Yannis Tsitsopoulos, Yorgos Helidonidis - Dur.: 120' - Produz.: Theo Angelopoulos Film (per l'Italia, Amedeo Pagani).

Interpreti e ruoli

Willem Dafoe (A), Bruno Ganz (Jacob), Michel Piccoli (Spyros), Irene Jacob (Eleni), Christiane Paul (Helga), Reni Pittaki (compositore), Alessia Franchin (segretaria di A), Valentina Carnelutti (addetta alla reception), Tiziana Pfiffner (Eleni giovane), Kostas Apostolides . (segretario del partito)

Soggetto

A, regista americano di origine greca, torna a Cinecittà per continuare a girare un film interrotto per ragioni sconosciute. Il film è la storia d'amore di una donna, sua madre, per i due uomini che amò fino alla fine e che l'amarono fino alla fine. I protagonisti si perdono e si ritrovano, in un viaggio nei grandi avvenimenti della seconda metà del XX secolo: in Siberia, nel Kazakistan del nord, in Italia, in Germania, in America. Dalla morte di Stalin alla caduta del muro di Berlino si arriva alla nuova era e al confronto col sogno di un mondo migliore atteso con il volgere del millennio. A. ricorda persone e avvenimenti e li rivive nel presente in una Berlino all'alba del XXI secolo , mentre la neve cade silenziosamente sul tempo passato e su quello che sta passando.

Valutazione Pastorale

Gli ultimi cinquanta anni di storia europea hanno lasciato scorie profonde nella geografia del continente europeo umiliato e dilaniato. Ma prima della geografia politica, Angelopoulos mette quella morale, le ferite interiori, ossia la forza degli affetti che nessuna guerra può accantonare. Lo sguardo del regista greco, carico di esperienza e di capacità introspettive, affronta la Storia nella più totale libertà espressiva e narrativa. Frantumando la logica dei fatti, Theo sfonda la barriera dello spazio e costruisce una contemporaneità della memoria mai così limpida e moderna. Da irregolare e disadattato, l'autore sfida le convenzioni dello stereotipo per entrare con pudore nell'intimità dei sentimenti, per catturarne gesti nascosti, sfumature fuori campo. L'amore esalta e abbatte, le speranze per una vita 'nuova' arrivano, si fanno afferrare, svaniscono. Deluso dall'ideologia, il regista si arrende alla constatazione che raccontare i sentimenti è facile, difficile è viverli. E' un cinema che scandaglia, scruta, entra con la provocazione del piano-sequenza nel profondo della coscienza e dell'aspirazione alla pace. Per tutti questi motivi il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come raccomandabile, poetico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, soprattutto, in situazioni mirate per coglierne con più attenzione la ricchezza e avviare riflessioni sui molti temi che propone (cinema e storia, cinema nel cinema, rapporti familiari...).

Le altre valutazioni

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