LA QUARTA GUERRA

Valutazione
Accettabile-riserve, Violenze
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
John Franckenheimer
Durata
105'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE FOURTH WAR
Distribuzione
Life International
Soggetto e Sceneggiatura
Stephen Peters, Kenneth Ross dal romanzo omonimo di Stephen Peters
Musiche
Bill Conti
Montaggio
Robert F. Shugrue

Sogg.: dal romanzo omonimo di Stephen Peters - Scenegg.: Stephen Peters, Kenneth Ross - Fotogr.: (panoramica/a colori) Gerry Fisher - Mus.: Bill Conti - Montagg.: Robert F. Shugrue - Dur.: 105' - Produz.: Kodiak Films

Interpreti e ruoli

Roy Scheider (Jack Knowles), Jurgen Prochnow (N.A.Valachev), Tim Reid (Clark), Lara Harris (Elena), Harry Dean Stanton (Hack Worth), Dale Dye, Bill MaC Donald, David Palley, Nei Grahn

Soggetto

nel novembre del 1988 al confine tra la Germania occidentale e la Cecoslavacchia, mentre l'esercito americano e l'armata rossa intendono sorvegliare la frontiera fra est ed ovest in un clima di distensione, due colonnelli, preposti al comando dei rispettivi distaccamenti, infrangono questo equilibrio. Sia l'americano Jack Knowles sia il sovietico N.A. Valachev, segnati da anni di condizionamento politico e psicologico, reduci entrambi da esperienze durissime, uno in Vietnam e l'altro in Afghanistan, in occasione di un incidente alla frontiera, non riescono a controllare la loro aggressività e iniziano una sorta di guerra privata fatta di scaramucce, rappresaglie, sortite notturne e sconfinamenti, adoperando ogni arma a loro disposizione, compreso il tentativo, non riuscito, di Valachev di attirare in una trappola Knowles facendolo adescare da Elena, una giovane donna cecoslovacca. Davanti agli attoniti militari dei due schieramenti Knowles e Valachev senza armi si affrontano in una accanica lotta evitando così il rischio di un altro conflitto mondiale.

Valutazione Pastorale

il film, che utilizza una struttura letteraria convenzionale (quella della sfida e della guerra privata fra individui che cercano nella violenza una rivalsa alle proprie delusioni), intende essere una denuncia dei pericoli derivanti dai modi aggressivi dei guerrafondai. La storia è giocata più sul filo dello sport violento e del furore intenso al primato, che non su quello di uno scontro militare in senso stretto: e questo con qualche evidente concessione allo stile avventuroso. Però Franckenheimer è regista di grosso mestiere e, filmisticamente parlando, i momenti validi non difettato. Ha ambientato la vicenda fra le conifere e le nevi dove i due contendenti grintosi ma in fondo eroi delusi si affrontano accanitamente nel grande silenzio circostante.

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