LA SARTA ***

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Donna
Genere
Drammatico
Regia
Jim O'Brien
Durata
95'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
THE DRESSMAKER
Distribuzione
Academy Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
John McGrath dal romanzo di Beryl Bainbridge
Musiche
George Fenton

Sogg.: dal romanzo di Beryl Bainbridge - Scenegg.: John McGrath - Fotogr.: (normale/a colori) Michael Coulter - Mus.: George Fenton - Mont: William Diver - Dur.: 95' - Produz.: Ronald Shedio

Interpreti e ruoli

Joan Plowright (Nellie), Billie Whitelaw (Margo), Peter Postlephwaite (Wesley), Tim Ranson (Mrs. Manders), Rosemary Martin (Mr. Bames), Pippa Hinghey (Val), Jame Horrocks (Rita), Tony Haygarth

Soggetto

nel 1944 la città di Liverpool vive sotto l'atmosfera plumbea, provocata dalla guerra, ed è piena di soldati, sia inglesi che americani, fra i quali nascono spesso violente risse. Rita, una timida e acerba diciassettenne, ha un piccolo impiego e abita con le zie Nellie e Margo, sorelle del padre Jack, il quale, vedovo da molti anni, ha affidato completamente la figlia alle due donne e si disinteressa quasi del tutto di lei. Egli fa il macellaio e vive per conto suo. La zia Nellie, indiscusso capo della famiglia, è un'anziana e rigida puritana, custode delle tradizioni, ed è una brava sarta. La sorella più giovane, Margo, che lavora in una fabbrica di munizioni, è una vedova ancora piacente, dal temperamento vivace e sensuale, ma è dominata dalla severa Nellie. Rita, intervenuta eccezionalmente ad una festa di giovani, conosce un soldato americano, Wesley, col quale inizia una storia d'amore. La ragazza lo ama sinceramente, ma vede il loro rapporto in modo del tutto romantico, mentre lui vorrebbe qualcosa di più concreto. Inutilmente la zia Margo, che legge libri porno, consiglia alla nipote di essere meno intransigente, se vuol tenersi il ragazzo: Rita, pura e inibita, non può agire altrimenti, e Wesley si allontana da lei, e la evita. Si interessa invece a Margo, della quale ha già capito il temperamento, e, mentre la giovinetta si dispera per causa sua, Wesley, trovata un giorno Margo sola in casa, ha un rapporto con lei. Ma torna improvvisamente a casa Nellie, che li sorprende e resta inorridita. Mentre il giovanotto cerca di allontanarsi, involontariamente la donna causa la sua caduta per le scale ed egli muore. Nellie, allora, con fredda determinazione, prende la decisione necessaria per salvare la famiglia da una situazione così pericolosa. Cucito rapidamente un sacco per il cadavere, ve lo chiude dentro e lo fa portare via da Jack col suo camioncino, come se si trattasse di una bestia macellata, e con l'ordine di farlo sparire subito in mare. E così avviene. L'ignara Rita, sempre tormentata da incubi notturni, continuerà a rifugiarsi nel letto, fra le zie.

Valutazione Pastorale

si tratta di un lavoro notevole, per la regia, per l'ambientazione, per la splendida fotografia e per la perfetta prestazione di tutti gli attori, la migliore dei quali è Billie Withelaw (Margo). Il cinema inglese sta vivendo un periodo di grazia, e i suoi film sono sempre particolarmente intelligenti e approfonditi nello studio dei caratteri. "La sarta" è un film complesso, che offre molte possibilità di lettura, e non è sempre facile. Si può pensare che, essendo intitolato "La sarta", ed essendo la parte affidata alla Plowright, sia lei il perno della storia, e infatti Nellie è il capo della casa e, alla fine, è quella che salva la famiglia da un disastro incombente, dimostrando determinazione e brutalità nell'eliminare lo scomodo cadavere. Ma altrettanto importante è Margo, piena di sentimenti contraddittori: lei ha per la nipotina un misto di amore materno e di rivalità femminile, e la sua sensualità la spinge a prendersi senza scrupoli il giovane per il quale la piccola soffre. E poi c'è la giovanissima Rita, vittima sacrificale di un dramma più grande di lei, e del quale resta all'oscuro. Su tutto e su tutti incombe la opprimente atmosfera causata dalla guerra, e il film è pieno, fin dalle prime scene, di una cupa tristezza, una tristezza presente e avvertibile anche nelle feste, che sono troppo disordinate e gremite per poter dare un'impressione gioiosa. La guerra, della quale non si vedono né i bombardamenti delle città, né i combattimenti al fronte, è però sempre presente nella pesantezza della vita: ci sono le rile per i viveri, c'è l'oscuramento, la città è piena di soldati, inglesi e americani, alleati, sì, ma ostili fra loro. Il finale del film, con lo sbrigativo e brutale occultamento del cadavere del giovane, alcune situazioni scabrose (trattate con grande discrezione) e inoltre le indubbie difficoltà di lettura del lavoro motivano la valutazione.

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