LA VIE EN ROSE

Valutazione
Accettabile, semplice *
Tematica
Donna, Malattia, Musica
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Olivier Dahan
Durata
140'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca
Titolo Originale
La mome
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Christopher Gunning
Montaggio
Richard Marizy

Orig.: Francia/Gran Bretagna/Repubblica Ceca (2007) - Sogg. e scenegg.: Olivier Dahan (adattamento e dialoghi: Olivier Dahan, Isabelle Sobelman) - Fotogr.(Scope/a colori): Tetsuo Nagata - Mus.: Christopher Gunning - Montagg.: Richard Marizy - Dur.: 140' - Produz.: Alain Goldman.

Interpreti e ruoli

Marion Cotillard (Edith Piaf), Sylvie Testud (Momone), Pascal Greggory (Louis Barrier), Emmanuelle Seigner (Titina), Jean-Paul Rouve (Louis Gassion), Gerard Depardieu (Louis Leplée), Clotilde Courau (Anetta), Jean Pierre Martins (Marcel Cerdan), Catherine Allegret (Louise), Marc Barbe (Raymond Asso), Caroline Silhol (Marlene Dietrich), Manon Chevalier (Edith a 5 anni), Pauline Burlet . (Edith a 10 anni)

Soggetto

L'infanzia difficile nella Parigi del 1918; le traversie al seguito del padre artista da circo; i primi spettacoli in teatri parigini; il successo; il periodo americano fino alla fine degli anni '50; l'amore con il pugile Marcel Cerdan finito tragicamente; gli ultimi anni passati in preda al male alle ossa che la divorava: é la vita di Edith Piaf, la grande interprete di "La vie en rose", "Rien a rien" e di tanti altri indimenticabili brani.

Valutazione Pastorale

"Non volevo fare un film biografico, ma volevo che nel film tutto fosse reale (...)". Questa dichiarazione del regista Olivier Dahan lascia spiazzati e sconcertati. Non si sa infatti come collocarla rispetto a ciò che si vede. Se infatti il copione fosse stato di pura invenzione, ossia una fiction, poco ci sarebbe stato da obiettare: il melò scelto come taglio narrativo sarebbe stato perfetto. Ma non è così. I fatti (almeno quelli scelti) sono accaduti davvero, e allora quel taglio non è giustificabile. Tutto questo per dire che siamo di fronte ad un film farraginoso e fuori centro, reso dispersivo da un continuo, implacabile andirivieni temporale che non aiuta a seguire la successione dei fatti. Bella e suggestiva certamente la confezione, bravissima la Cotillard nel ruolo principale, ma sbagliato il tono melodrammatico che infierisce su disgrazie, tragedie, dolori in maniera più da fotoromanzo che da vero recupero di una donna e di un'epoca. L'omaggio ad una grande artista, donna contraddittoria tra luci e ombre, si risolve in una mezza delusione, e il genere' biografico' si conferma ostico e poco praticabile. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile (per il ritratto sofferto della Piaf, la sua attenzione per una certa interiorità) e semplice per la forma espositiva che non va mai veramente a fondo dei problemi. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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