Orig.: Francia (2013) - Sogg.: liberamente tratto dalla graphic novel "Il Blu è un colore caldo" di Julie Maroh - Scenegg.: Abdellatif Kechiche e Ghalya Lacroix - Fotogr:(Scope/a colori): Sofian El Fani - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Albertine Lastera, Camille Toubkis, Jean Marie Lengellé, Ghalya Lacroix - Dur.: 179' - Produz.: Abdellatif Kechiche, Vincent Maraval, Brahim Chiqua per Wild Bunch, Quat'sous Films - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Léa Seydoux (Emma), Adèle Exarchopoulos (Adèle), Salim Kechiouche (Samir), Mona Walravens (Lise), Jérémie Laheurte (Thomas), Alma Jodorowsky (Béatrice), Aurélien Recoing (padre di Adéle), Catherine Salée (madre di Adéle), Fanny Maurin (Amélie), Benjamin Siksou (Antoine), Sandor Funtek . (Valentin)
Soggetto
Adele vive, come molti suoi coetanei, un'adolescenza confusa e instabile. A scuola il rapporto con gli altri ragazzi non è sempre facile. Certi discorsi sugli atteggiamenti da tenere verso amici e amiche cominiciano spesso in maniera scherzosa e finisono per diventare pesanti e ostili. Dopo averla incontrata alcune volte per strada, Adele avvicina Emma, più grande di alcuni anni. Le due ragazze simpatizzano e ben presto avviano una relazione tra loro. Cominciata con molte incertezze, la loro storia d'amore viene vissuta con sempre maggiore coraggio e partecipazione. Vanno a vivere insieme ma questo è il primo passo per arrivare ad una crisi. Emma accusa Adele di averla tradita con un uomo e la caccia di casa. Da quel momento tutti diventa difficile, e tra le due ragazze niente sarà più come prima.
Valutazione Pastorale
Con qualche coraggio e una certa sfrontatezza, dovremmo dire che si tratta di una storia d'amore. Del nostro secolo, anzi dei nostri giorni, dobbiamo aggiungere. Perché Kechiche si aggira negli spazi invisibili della vicenda sentimentale con acume, audacia e grande tensione psicologica. Crea una dimensione di forte dolore, visualizzando paure, indecisioni, carenze interiori con una carica introspettiva di spietata freddezza attraverso uno stile tutto in primo piano che non concede tregua. Poi c'è la parte dedicata al rapporto tra le due ragazze, non controllata e volutamente provocatoria. Rispetto a questa, a quelle sequenze, a quei passaggi, va detto con chiarezza che esulano da una sia pur minima approvazione, non rientrano nei canoni di una necessità narrativa invero difficile da comprendere. Se il film, dal punto di vista pastorale, viene indicato come complesso è perché tale risulta la vicenda raccontata, perchè molti giovani vivono con sè stessi, con gli altri un corporeità aspra e problematica, frutto anche di insufficienti rapporti con la famiglia, la scuola, la società. Ma il film non si indirizza ad un pubblico ampio e anzi a gruppi il più possibile ristretti e motivati.
Utilizzazione
In programmazione ordinaria, è bene essere il più avveduti possibile, avendo come primo obiettivo il rispetto per lo spettatore. Si tratta certo di un film d'autore (Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes) e tuttavia impossibile da pensare per un pubblico indifferenziato.