LA VITA POSSIBILE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Ivano De Matteo
Durata
107'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Teodora Film
Soggetto e Sceneggiatura
Valentina Ferlan, Ivano De Matteo
Musiche
Francesco Cerasi
Montaggio
Marco Spoletini

Orig.: Italia/Francia (2016) - Sogg: Valentina Ferlan - Scenegg.: Valentina Ferlan, Ivano De Matteo - Fotogr.(Scope/a colori): Duccio Cimatti - Mus.: Francesco Cerasi - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 107' - Produz..: Marco Poccioni, Marco Valsania con Fabio Conversi per Rodeo Drive, Barbary Films con Rai Cinema.

Interpreti e ruoli

Margherita Buy (Anna), Valerio Golino (Carla), Andrea Pittorino (Valerio), Caterina Shulha (Larissa), Bruno Todeschini (Mathieu), Eugenio Gradabosco, Enrica Rosso, Stefano Dell'Accio, Tatiana Lepore ., Darion Delpero.

Soggetto

Scappata da Roma per dimenticare un marito irascibile e violento, Anna si trasferisce a Torino, dove sarà ospite di Carla, attrice teatrale e amica di vecchia data. Con Anna c’è il figlio Valerio, un adolescente di 13 anni. L’impatto con la nuova città è vissuto dai due con reazioni opposte. Soprattutto Valerio vive i problemi della crescita in modo complicato e il rapporto con la mamma si fa difficile…

Valutazione Pastorale

I temi del disamore e della violenza sulle donne da un lato, quelli della precarietà sociale e della sostenibilità quotidiana dall’altro si incontrano in questo copione, tenuti stretti, anzi cementati da quello della urgenza di (saper) dare le giuste risposte alle attese e alle domande di un figlio, che avrebbe bisogno di assistenza e conforto nel momento delicatissimo della crescita. Le situazioni che il film pone sono tutte autentiche, toccano i territori impervi della disperazione e dello sconforto, sfociano nella tentazione di dichiararsi sconfitti, prima della fiammella che riaccende la speranza. Il racconto attraversa i vari stadi della crisi con una sorta di percorso andata/ritorno lungo il quale, a fronte di passaggi intensi e autentici, se ne pongono altri meno convincenti. Quasi tutta la storia è girata a Torino e l’eccesso di realismo dei luoghi abbassa la verità dei fatti. Quelli che riguardano Larissa e Mathieu sono segmenti narrativi che rinunciano ad una stretta indispensabilità a favore di soluzioni più accomodanti e ‘facili’. Carla assolve in pieno il ruolo di ‘aiuto’ di Anna, entrando in scena quando si impone un cambio di rotta e il racconto procede verso la conclusione. Manca in sostanza una motivazione forte e coerente. Più stringato e saldo nei titoli precedenti (“La bella gente”, 2008; “Gli equilibristi”, 2012, “I nostri ragazzi” 2014) De Matteo tiene basso il tono della dialettica drammatica, anche se lo sguardo resta sveglio su problematiche estremamente attuali. Ai quali danno convinzione e giusto tono le due protagoniste principali, Margherita Buy e Valeria Golino, Anna e Carla. Dal punto di vita pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come la proposta di una pagina dolorosa e forte aperta sulla realtà italiana contemporanea.

Le altre valutazioni

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