LA VITA,PER UN’ALTRA VOLTA

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Alcolismo, Droga, Famiglia - genitori figli, Giovani, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Domenico Astuti
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
CDI - Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Domenico Astuti, Giuseppe Furno Domenico Astuti

Orig. : Italia (1998) - Sogg.: Domenico Astuti - Scenegg.: Domenico Astuti, Giuseppe Furno - Fotogr. (Panoramica/ b&n;a colori): Bruno Cascio - Mus. : Rocco De Rosa - Montagg. : Carlo Fontana - Dur. : 106' - Produz. : Sacha Film Company srl; Factory srl.

Interpreti e ruoli

Arturo Paglia (Marcello), Jo Champa (Irma), Victor Cavallo (padre di Marcello), Angela Luce (madre di Marcello), Francesco Dominedò (Tony), Francesco Meoni (Sandro), Annamaria Sesia (Katiuscia), Antonella Avolio (Clelia), Carlo Croccolo . (Cesari), Enrico Salimbeni (Gigetto), Eduardo Leo . (Peppe)

Soggetto

Marcello, poco più di vent'anni, vive nella periferia romana con i genitori. Uno dei suoi più grandi desideri é partecipare al Maurizio Costanzo Show. Marcello lavora part-time in un bagno pubblico, ma i genitori non lo sanno perché lo riterrebbero un impiego umiliante. Quando arriva sabato, Marcello va a casa di Irma, poco più grande di lui, parrucchiera. Si vogliono bene e stanno bene insieme, parlano di fumetti, lei si lascia andare a qualche sniffatina, lui si arrabbia, lei lo assicura che la cosa accade solo quando sono insieme. Lui una volta la segue, arriva al negozio dove lavora, non la trova, gli dicono che é partita. Marcello si fa coinvolgere dagli amici della strada in una scorribanda notturna che finisce in pestoni e sparatorie. Marcello allora insiste con Costanzo, gli scrive, va al teatro Parioli, lo vede, cerca di avvicinarsi, ma viene cacciato. Allora sale sull'auto del presentatore e va via a folle velocità. Fuori città sbanda e finisce in un fosso. E' ferito, arriva la polizia. Marcello esce dall'auto con una pistola. Un colpo lo raggiunge quasi subito.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film pretenzioso e del tutto velleitario che proporre il ritratto di un giovane di oggi in una zona degradata della grande città, stretto tra voglia di fare e incapacità di sapere che cosa fare. Non si tratta di nascondere gli occhi su certe realtà che indubbiamente ci sono. Si tratta di dire che il film parte da quelle realtà per costruirci sopra una serie infinita e sovrabbondante di situazioni una peggio dell'altra, col contorno di una violenza che supera il limite della misura per diventare gratuita ostentazione di brutalità. In più il tutto avviene in atmosfere sempre torbide e intrise di aggressività, dove tutti (compresi i genitori di Marcello) sembrano conoscere solo la legge dell'uno contro l'altro. Dal punto di vista pastorale, il film si muove all'insegna di un totale nichilismo che lo rende del tutto inaccettabile e negativo. UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione del film é da evitare, sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni.

Le altre valutazioni

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