L’AMOR CORTESE

Valutazione
Complesso, superficialità
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Morte
Genere
Drammatico
Regia
Claudio Camarca
Durata
82'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Iris Film
Musiche
Lucio Gregoretti
Montaggio
Enzo Meniconi, Carlo Balestrieri

Orig.: Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Claudio Camarca - Fotogr.(Panoramica/a colori): Franco Di Giacomo - Mus.: Lucio Gregoretti - Montagg.: Enzo Meniconi, Carlo Balestrieri - Dur.: 82' - Produz.: Alessandro Verdecchi per Luna Film.

Interpreti e ruoli

Anita Kravos (Gemma), Andoni Gracia (padre di Gemma), Agnese Nano (i due piccoli), Toni Bertorelli, Leonardo Camarca, Beatrice Camarca .

Soggetto

Giornalista gastronomica, Gemma trascorre le giornate, dividendosi tra famosi ristoranti da recensire e le cure per il padre costetto a letto da una grave malattia. Una notte, dovendo all'improvviso acquistare una medicina, entra in farmacia e si accorge che il medico di turno è Pietro, un ragazzo di cui è innamorata dai tempi della scuola e con il quale non ha mai parlato. Da quel momento l'amore per Pietro si trasforma in ossessione...

Valutazione Pastorale

Sull'amore che diventa follia (o pazzia) si è molto scritto, su carta e anche per immagini. Questo copione di Camarca riprende quindi un tema non nuovo, e tuttavia sempre in grado di coinvolgere, potendo fare conto su sfumature, variazioni, motivazioni impreviste. Certo ci si muove su un crinale rischioso, dove affetti e sentimenti vivono di eccessi, esagerazioni, isterie. Cosìanche la regia si lascia attrarre dalla messa in scena di situazioni che attengono più alla malattia e alla patologia che non alle carenze caratteriali. Camarca disegna un catalogo di follie, di privazioni, di manie, svarianti dall'autopunizione ad una religiosità stucchevole e simile a feticcio. Sulla storia incombe una intellettualità esasperata che porta al prevedibile finale violento ma non arriva a creare mordente nè convinzione. Nonostante la bella prova di Anita Kravos nel ruolo di Gemma. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e segnato da superficialità.

Utilizzazione

più che nella programmazione ordinaria il film potrebbe essere utilizzato in situazioni mirate (cineforum, essai...) per mettere a fronte questo e altri titoli sul tema centrale dell'amore come follia e/o malattia. Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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