L’AMORE DI MARJA

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Donna, Famiglia, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture
Genere
Commedia
Regia
Anne Riitta Ciccone
Durata
102'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
La Trincea Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Anne Riitta Ciccone tratto dalla commedia teatrale "Amarsi da pazze" di Anne Riitta Ciccone
Musiche
Giovanni Renzo
Montaggio
Letizia Caudullo

Orig.: Italia (2003) - Sogg.: tratto dalla commedia teatrale "Amarsi da pazze" di Anne Riitta Ciccone - Scenegg.: Anne Riitta Ciccone - Fotogr.(Panoramica/a colori): Franco Di Giacomo - Mus.: Giovanni Renzo - Montagg.: Letizia Caudullo - Dur.: 102' - Produz.: Francesco Torelli.

Interpreti e ruoli

Laura Malmivaara (Màrja), Vincenzo Peluso (Fortunato), Erika Lepisto (Alice bambina), Annika Lepisto (Sonia bambina), Veronica Visentin (Alice ragazza), Sara Filizzola Hartmann (Sonia ragazza), Tiziana Lodato (zia Sandra), Maurizio Marchetti (padre di Fortunato), Lucia Sardo (madre di Fortunato), David Coco (Alessio), Nino Frassica (barista)

Soggetto

In Finlandia negli anni Sessanta della contestazione e della ribellione giovanile Màrja conosce il coetaneo siciliano Fortunato. Si innamorano, si sposano, vanno a vivere in una comune, hanno due figlie, Alice e Sonia. Quando l'entusiasmo finisce e i sogni lasciano il posto alla realtà, bisogna fare qualcosa per vivere e allora la famiglia si trasferisce in Sicilia a casa dei genitori di lui. Anche se il padre riesce a trovare un appartamento solo per loro, ben presto le difficoltà emergono, legate sopratutto agli atteggiamenti aperti di Marja, ritenuti troppo disinibiti. La situazione si aggrava quando Fortunato accetta un lavoro che lo porta lontano per lunghi periodi. Sola con le bambine, Màrja non regge l'urto della vita quotidiana, e il suo sistema nervoso cede lentamente ad una forma di insistita paranoia. Più volte Marja e Fortunato litigano, stanno per lasciarsi ma poi l'affetto tra loro e per le figlie prevale. Alice, la più grande, appena può si trasferisce a Roma, dove studia e lavora. Sonia resta incinta di un ragazzo del luogo che però non vuole sapere niente. Quando, dopo molta paura, Sonia partorisce, vicino c'è anche il padre Fortunato, arrivato da fuori. Ora le donne lasciano la casa in Sicilia e si trasferiscono in una nuova casa a Roma. Anni dopo, Sonia si sta per sposare. La figlioletta si prepara all'avvenimento.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una storia che affronta due temi certo non nuovi ma non per questo meno interessanti: le illusioni del '68 e le delusioni dei post-sessantottini; le difficoltà di avviare un sereno rapporto tra culture diverse. Il matrimonio tra un siciliano e una finlandese sembra quasi un copione pronto per una vicenda comico-burlesca. Bene quindi fa la regista a svilupparlo in una dimensione il più possibile seria e concreta: dando spazio a inciampi, difficoltà, delusioni, frustrazioni che avviliscono l'entusiasmo e poi ricadono sulla crescita dei figli. E' del resto da quegli anni, e da quelle incertezze, che è nata l'attuale confusione sociale: la 'differenza' é insieme ricchezza di bagaglio culturale e ostacolo alla reciproca comprensione. Argomento oggi più che mai impellente difronte alle nuove realtà multietniche. Se le motivazioni sono dunque palesi e dichiarate, lo svolgimento non è certo esente da difetti: qualche banalità di dialogo, una regia troppo lenta, poca costruzione nel ruolo di Fortunato, una drammaturgia un po' elementare. Nell'insieme però, dal punto di vista pastorale, il film ha intendimenti positivi e sinceri e può essere valutato come accettabile e realistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in occasioni particolari come ritratto di situazioni italiane 'storicizzate' ma anche attuali.

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