L’AMORE DURA TRE ANNI

Valutazione
Futile, volgare
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Frédéric Beigbeder
Durata
98'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
L'amour dure trois ans
Distribuzione
Moviemax
Soggetto e Sceneggiatura
Frédéric Beigbeder, Christophe Turpin, Gilles Verdiani con la collaborazione di Eugénie Grandival Frédéric Beigbeder dal proprio romanzo omonimo
Musiche
Martin Rappeneau
Montaggio
Stan Collet

Orig.: Francia (2011) - Sogg.: Frédéric Beigbeder dal proprio romanzo omonimo - Scenegg.: Frédéric Beigbeder, Christophe Turpin, Gilles Verdiani con la collaborazione di Eugénie Grandival - Fotogr.(Scope/a colori): Yves Cape - Mus.: Martin Rappeneau - Montagg.: Stan Collet - Dur.: 98' - Produz.: .

Interpreti e ruoli

Gaspard Proust (Marc Marronnier), Louise Bourgoin (Alice), Joey Starr (Jean George), Jonathan Lambert (Pierre), Valerie Lemercier. (Francesca Vernesi), Frederique Bel (Kathy), Elisa Sednaoui (Anne), Nicolas Bedos (Antoine), Bernard Menez (padre di Marc), Anne Duperey (madre di Marc), Thomas Jouannet (insegnante di surf), Michel Legrand . (se stesso)

Soggetto

Un po' critico letterario, un po' cronista mondano, Marc Marronier ha la convinzione che una storia d'amore non può andare oltre i tre anni: tanto è durato il suo matrimonio. Saputo che la ex Anne ha una nuova relazione, scrive un libro sull'inutilità dell'amore, lo pubblica con uno pseudonimo e ottiene un inaspettato successo. Nel frattempo conosce Alice, sposata, se ne innamora, la corteggia, riesce a conquistarla. Il percorso della storis dovrebbe essere lo stesso, ma stavolta Marc, pur continuando a tenersi aperte altre possibilità, sembra non riuscire a fare a meno di lei. Sarà ancora una volta un'illusione?

Valutazione Pastorale

L'altra faccia di tante belle commedie francesi che trasmettono umori, umanità e verità è questa, fatta di pedanteria, spocchia, banalità e conformismi. Il tema della breve durata dell'amore è rivoltato fino all'esaperazione in modo ripetitivo e noioso. Il copione dopo poco ruota su stesso, si avvita e si esaurisce nel mare dei conformismi che toccano alla fine genitori vitalissimi, rapporti omosessuali, equivoci prevedibili, in una successione che perde la scommessa quando cede ai peggiori americanismi. Logorroico e insieme afono, il racconto non è divertente e si perde nelle battute più retrive. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e del tutto volgare.

Utilizzazione

Non si perde quasi niente, evitando di utilizzarlo sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni. Comunque attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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