LAST FOOD

Valutazione
Accettabile, problematico
Tematica
Cibo, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Daniele Cini
Durata
92'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Gruppo Pasquino/ Stazione Marittima
Musiche
Alessandro Milinari
Montaggio
Paola Freddi, Stefano Tria

Orig.:Italia (2003) - Sogg. e scenegg.: Daniele Cini con la supervisione di Sergio Bazzini - Fotogr. (Panoramica/a colori): Stefano Pancaldi - Mus.: Alessandro Milinari - Montagg.: Paola Freddi, Stefano Tria - Dur.: 92' - Produz.: Tommaso Dazzi.

Interpreti e ruoli

Gigio Alberti (Emilio Grumano), Hal Yamanouchi (Koji Takano), Fanny La Monica (Arianna), Silvana Bosi (Berta), Marianne Cotton (Lou A.Simonelli), Ludovica Andò (Elisa), Bruno Gambarotta (dott. Panzeri), Giuseppe Gandini (Natalino), Paila Pavese . (mamma di Arianna)

Soggetto

L'aereo di linea Parigi-Tokio precipita in una zona desertica quando è in vista del Giappone. I due soli superstiti, l'italiano Emilio e il giapponese Takano, dopo qualche discussione si mettono in viaggio alla ricerca di luoghi abitati. Per giorni e giorni camminano senza risultato, arrangiandosi come possono e mangiando quello che trovano. Takano ha fatto il cuoco a Parigi, riesce a mandare giù la neve e a assaporare la pietra. Emilio si occupa di cibi preconfezionati, afferma che è roba poco genuina ma infine ne mangia una confezione che si era portato dietro. La situazione si fa molto precaria, Takano un giorno cade nell'acqua e sembra congelato sotto il ghiaccio. Emilio lo trova, lo guarda e, esasperato, comincia a mangiargli un piede. Mesi dopo Emilio è a casa con la governante Berta. Quando si accinge a mangiare, sente da dentro la voce di Takano che lo rimprovera. Emilio si fa visitare e poi decide di ricoverarsi in una clinica per anoressico-bulimici. Qui però non riesce ad adattarsi, è spesso nervoso, nemmeno il sentimento che gli manifesta Arianna, una paziente, riesce a calmarlo. Quando finalmente trova il coraggio, Emilio grida forte che è stato un cannibale. Ora torna a casa e qui trova Takano, anche lui salvatosi e invitato da Berta. Emilio sembra più sereno, va da Arianna, passano la notte insieme, lei gli ripete la favola del lupo. E quando dice "Che bella bocca che hai...", Emilio le salta addosso...

Valutazione Pastorale

L'argomento centrale è il cibo, certo molto utilizzato al cinema, ma stavolta in un'ottica più particolare, quella dell'antropofagia. In più la storia, costruita con una certa originalità, prende il via da un'altra situazione delicata e decisiva, quella della sopravvivenza. Scampare ad un disastro aereo è spesso un'esperienza così sconvolgente da generare non gioia ma maggiore inquietudine: la paura resta attaccata sulla pelle e tutto appare difficile e ostile. Allo stesso modo mangiare vuol dire sentirsi vivi ed è un bisogno che non può essere tralasciato: fino alla perdita di se stessi e all'antropofagia. Quando il naturale (il mangiare) e l'innaturale (mangiare un essere umano) si incontrano, lasciano scorie di inquietudine e di follia che impediscono lo svolgimento della vita di tutti i giorni. Su questi percorsi si muove la vicenda, in prevalenza drammatica anche se caratterizzata da passaggi grotteschi. Sul filo di un indagine che affianca cibo, amicizia, affetti, follia e ragione, il film si muove con qualche incertezza sotto il profilo della connessione narrativa ma tutto sommato positivamente e, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e nell'insieme problematico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni mirate con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV