L’ATTESA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Metafore del nostro tempo, Morte
Genere
Drammatico
Regia
Piero Messina
Durata
100'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Alma Napolitano, Marco Mangari, Piero Messina
Montaggio
Paola Freddi

Orig.: Italia/Francia (2015) - Sogg. e scenegg.: Piero Messina, Giacomo Bendotti, Ilaria Macchia, Andrea Paolo Massara, liberamente ispirato a "La vita che ti diedi" di Luigi Pirandello - Fotogr.(Scope/a colori): Francesco Di Giacomo - Mus.: Alma Napolitano, Marco Mangari, Piero Messina - Montagg.: Paola Freddi - Dur.: 100' - Produz.: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film in collaborazione con Medusa Film in coproduzione con Fabio Conversi, Jerome Seydoux, Vivien Aslanian, Romain Le Grand, Muriel Sauzay per Barbary Films, Pathé . - 72^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2015, IN CONCORSO. MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO SIGNIS, LEONCINO D'ORO AGISCUOLA PER IL CINEMA, MENZIONE FEDIC, IL GIORNALE DEL CIBO A VENEZIA 2015.

Interpreti e ruoli

Juliette Binoche (Anna), Lou De Laage (Jeanne), Giorgio Colangeli (Pietro), Domenico Diele (Giorgio), Antonio Folletto (Paolo), Corinna Lo Castro . (Rosa), Giovanni Anzaldo (Giuseppe)

Soggetto

Siamo in un'antica villa della campagna siciliana, oggi, dove due donne (Anna, una madre, e Jeanne, la fidanzata del figlio Giuseppe) si conoscono inmmodo imprevisto. Jeanne dice di essere stata invitata da Giuseppe. Anna, che non la conosce, decide di accoglierla e accetta di ascoltare da leio i legami che aveva con il figlio. Ogni giorno Jeanne aspetta l'arrivo di Giuseppe. E Anna sostiene con abilità e pazienza questo gioco oloroso. Giuseppe in realtà è morto ma lei non vuole rivelarlo.

Valutazione Pastorale

Sull'attesa dell'uomo che non tornerà cresce un dramma psicologico intenso e scavato. Conta molto il rapporto tra le due donne, che nasce nella reciproca distanza, attraversa fasi incerte e diffidenti, si apre ad un cero punto ad una imprevista condivisione di affetti, si rifugia infine nella amara constatazione della realtà. Alle prese con una materia ardua, scostante, spigolosa, Messina costruisce da esordiente e con raffinato istinto pittorico tutta la prima fase nella quale esplora con tagli misteriosi l'atmosfera della grande casa siciliana, pedinandola con toni di un chiaroscuro forte e incisivo. Resta nella mente quel buio progressivo che segna l'allontanarsi della luce della vita contro l'incombere del vuoto interiore. Con bello sguardo, Messina affida l'inizio alla presenza di un Cristo ligneo forte e vigoroso, e segue nel finale la processione del venerdì Santo, spettacolo rituale e tradizionale, linea d'incontro tra la Sicilia antica e moderna dove si muovono giovani vivaci e irrequieti. L'attesa come metafora non di una sparizione ma di un nuovo inizio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Premiato alla Mostra di Venezia 2015 con la menzione speciale da parte della Giuria cattolica SIGNIS, il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come opera prima italiana importante e di bella intensità.

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