LAVORARE CON LENTEZZA – Radio Alice 100.6 MHz

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giovani, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Guido Chiesa
Durata
111'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Fandango
Musiche
Teho Teardo
Montaggio
Luca Gasparini

Orig.: Italia/Francia (2004) - Sogg. e scenegg.: Guido Chiesa, Wu Ming - Fotogr.(Normale/a colori): Gherardo Rossi - Mus.: Teho Teardo - Montagg.: Luca Gasparini - Dur.: 111' - Produz.: Fandango, Les Films des Tournelles.

Interpreti e ruoli

Tommaso Ramenghi (Sgualo), Marco Luisi (Pelo), Claudia Pandolfi (Marta), Valerio Mastandrea (tenente Lippolis), Valerio Binasco (Marangon), Jacopo Bonvicini (Pigi), Max Mazzotta (Lionello), Massimo Coppola . (Umberto)

Soggetto

A Bologna nel 1976 Radio Alice é la voce del movimento studentesco: vi si parla di rifiuto del lavoro salariato, di libertà sessuale, di provocazioni culturali. La radio è tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine, anche se Lippolis, tenente dei carabinieri, ritiene che non valga la pena perdere tempo dietro ad alcuni studentelli molto velleitari. Nello stesso tempo a Safagna, periferia sud della città, Sgualo e Pelo, due ventenni, passano le giornate senza fare nulla nel bar del quartiere e qualche volta, per raggranellare un po' di soldi, lavorano per Marangon, un ricettatore locale. Stavolta l'uomo fa loro una proposta più impegnativa: scavare un tunnel al centro della città per arrivare alla Cassa di Risparmio. Dopo molte esitazioni, i due accettano e di notte, mentre sono nel sottosuolo, dalla radiolina portata per compagnia ascoltano per caso Radio Alice. Ne sono affascinati, decidono di andare alla sede dell'emittente, e qui cominciano una vita del tutto nuova, tra amicizie, litigi, provocazioni, rapporti liberi. Quando arriva la notizia che un carabiniere ha ucciso uno studente all'università, la rivolta giovanile esplode violenta. Dopo due giorni di scontri e barricate, la radio viene chiusa, accusata di aver organizzato e diretto la sollevazione. Alla stazione dei carabinieri, l'appuntato in servizio di leva pensa però che "anche noi carabinieri vogliamo lavorare con lentezza".

Valutazione Pastorale

Radio Alice inizia le trasmissioni il 26 gennaio 1976 con il motto "dare voce a chi non ha voce". Se la frase oggi sa di stantio e di abusato, a maggior ragione conviene riportarsi a quei giorni di ventotto anni fa per cercare di comprenderne in pieno il significato. Ricostruire gli anni Settanta, delicatissimo decennio di passaggio cominciato sulla scia delle contestazioni del post Sessantotto e finito nell'affermarsi delle televisioni privare e della 'Milano da bere' dei primi anni Ottanta, é operazione difficile e il tentativo va accolto con soddisfazione. Una lunga fila di morti ammazzati incombe sulle strade delle città italiane nel decennio: oggi bisogna ritrovare la consapevolezza per riparlarne. Forse l'approccio di Guido Chiesa non è del tutto azzeccato: troppa confusione tra ricostruzione, filmati d'epoca, personaggi tra realismo e caricatura. Stretto (lo si vede) tra la voglia di esprimere complicità con Radio Alice e l'intento di non essere agiografico, Chiesa resta a metà strada, indeciso sul da farsi. Indica però una direzione, e questo resta interessante. Dal punto di vista pastorale, il film é dunque da valutare come discutibile per le ambiguità che lo caratterizzano, ma adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in occasioni di riflessioni sugli anni Settanta e sul rapporto cinema/società italiana. Qualche attenzione per i minori in previsione di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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