LE ACROBATE

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Donna
Genere
Commedia
Regia
Silvio Soldini
Durata
120'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Mikado
Musiche
Giovanni Venosta
Montaggio
Claudio Cormio

Orig.: Italia - Sogg. e scenegg.: Silvio Soldini, Adriana Leondeff con Laura Bosio - Fotogr.(Normale/a colori): Luca Bigazzi - Mus.: Giovanni Venosta - Montagg.: Claudio Cormio - Dur.: 120' - Coproduz.: Aran srl, Monogatari srl, Vega Film A.C. Zurich, Mediaset.

Interpreti e ruoli

Valeria Golino (Maria), Licia Maglietta (Elena), Mira Sardoc (Anita), Angela Marraffa (Teresa), Fabrizio Bentivoglio (Stefano), Roberto Citran (Paolo)

Soggetto

Un dentino spedito in una lettera fa incontrare due donne che non si conoscono e che vivono in due città diverse, una a Treviso, l'altra a Taran-to. Da Treviso, Elena che lavora in una fabbrica di cosmetici arriva a Taranto per cercare di chiarire i misteri che circondano la morte di una misteriosa vecchietta che lei aveva accudito per un certo periodo. Qui entra in contatto con Maria, che è commessa in un supermercato, è sposata ed ha una figlia piccola. Dopo alcuni approcci improntati a diffidenza e incertezza, le due donne si separano. Ma un giorno Maria scrive ad Elena, ed Elena risponde ed invita Maria a Treviso. Qui, come legate da un filo magico, le due donne cominciano a conoscersi meglio, finchè, spinte dall'insistenza della piccola Teresa, capiscono di avere entrambe una grande voglia di interrompere la solita routine e decidono di partire per le montagne. Arrivano sul monte Bianco, dove Teresa può finalmente nascondere sotto la neve il dentino di cui era rientrata in possesso.

Valutazione Pastorale

Una radiografia attenta, precisa e lucida di un'Italia anni Novanta in bilico tra dimensione sociale e affettiva, tra voglia di cresce-re e paura di aprirsi agli altri. Soldini, dopo "L'aria serena dell'ovest" e "Un 'anima divisa in due", completa una trilogia che scava segni profondi nelle ferite della nostra vita quotidiana, tocca le corde di sensazioni impercettibili che tagliano con forza i mutamenti sociali e culturali di questa fine millennio. Dal punto di vista pastorale, va sottolineata l'attenzione e la sensibilità con cui il film segue i mutamenti caratteriali delle due protagoniste e le accompagna verso una reciproca comprensione e una voglia di vivere con più convinzione i problemi quotidiani. Riserve sono da evidenziare per le solite, un po' stereotipate situazioni sentimentali che accompagnano soprattutto Elena, ma a prevalere è il taglio realistico di fondo che scava nel dolore della fatica e vede nella bambina segnali di speranza per il futuro. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con qualche attenzione per i minori. Soprattutto auspicabile è l'utilizzo in situazioni più mirate, per riflettere sugli aspetti confusi e contraddittori dell' Italia di fine millennio.

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