LE ETA DI LULÙ

Valutazione
Inaccettabile, Perverso
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Bigas Luna
Durata
99'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
LAS EDADES DE LULÙ
Distribuzione
D.A.R.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Almudena Grandes. Bigas Luna tratto dal romanzo omonimo di Almudena Grandes
Musiche
Carlos Segarra
Montaggio
Pablo G. Del Amo

Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Almudena Grandes - Scenegg.: Almudena Grandes. Bigas Luna - Fotogr.: (panoramica/a colori) Fernando Arribas - Mus.: Carlos Segarra - Montagg.: Pablo G. Del Amo - Dur.: 99' - Produz.: Andres Vicente Gomes Ibero Americana Films Internacional - Vietato ai minori degli anni diciotto

Interpreti e ruoli

Francesca Neri (Lulù), Oscar Ladoire (Pablo), Maria Barranco (Ely), Fernando Guillen Cuervo (Marcelo), Rosana Pastor, Javier Bardem

Soggetto

qualche normale desiderio sessuale Lulù ce l'ha, tanto più che è infatuata del ben più maturo Pablo (lei è appena quindicenne). Ma ecco che Pablo insidiosamente si trasforma in seduttore, portandola da prima in auto e poi a casa per giochi strani e perversi. I due si sposano e il sesso diventa tutto, in una esaltazione reciproca. Pablo però è un pervertitore: il sollazzo si arricchisce e si fa più torbido e sfacciato, includendo nel gioco sfrenato Ely, un travestito. I turbamenti della ragazza sono ora la scoperta vogliosa e incessante di esperienze sempre più turpi e folli. D'intesa con il consorte, una sera ad una festa Lulù accetta di darsi ad uno sconosciuto, ben presente e attivo il marito. Lulù ha gli occhi bendati, ma alla conclusione la benda cade e il fruitore ignoto si scopre essere il fratello (che sempre ha trovato la sorella bellissima). Scioccata, ma ognora preda di stimoli sessuali inconfessabili, la donna si concede in incontri occasionali e brutali, frequenta un locale gay, vivendo per di più le sensazioni che un trio le offre coinvolgendola nella eccitazione. Infine scende ancora di più nella degradazione, offrendosi nel ruolo di vittima legata in un incontro sado-maso, con spettatori più che viscidi. Per salvarla da questa estrema turpitudine, Ely, recatosi nel locale, ci rimette la vita, dopo aver chiamato in tempo la Polizia e Pablo. Nell'abbraccio fra i due con il ritorno a casa, forse tra le lacrime e il bagliore di una luce di speranza.

Valutazione Pastorale

non solo ha destato scalpore in Spagna e fuori il libro di Almudena Grandes, cui il film si richiama, ma lo stesso cinema iberico offre nomi di soggettisti e registi considerati di spicco per le nuove e sfrenate incursioni nelle lande del sesso. Perverso e pervertitore Pablo, un irresponsabile iniziatore che con le sue fantasie erotizzanti spinge l'adolescente sulla china della degradazione, dell'umiliazione e dell'autodistruzione. Al gioco iniziato corrispondono le scoperte di Lulù, la sua innegabile vocazione non solo all'insolito ma anche a tutto ciò che nel fondo dell'essere femminile può esservi di più inconfessabile e irrefrenabile. Lo choc che si determina in lei al momento in cui il rapporto incestuoso si manifesta con il coniuge consenziente e presente non solo in veste di voyeur è probabilmente l'episodio destinato ad incidere sulla coscienza di Lulù, anche se i suoi exploit sessuali non sono finiti. Forse tornando tra le braccia del seduttore e marito, potrà nascere un amore, finalmente sincero e totale. È la sola speranza che può restarle contro il vortice di abiezione in cui la giovane donna si è lasciata cadere esplorando un universo turpe a lei sconosciuto. Le immagini sono spesso anche ben al di là dell 'immaginabile: il film ne è pieno, ma è e rimane di grossolana confezione, un prodotto brutale e erotizzante che tutto ha, fuorché la furbizia delle sfumature e della eleganza formale.

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