LE FERIE DI LICU

Valutazione
Accettabile, Realistico, dibattiti ***
Tematica
Famiglia, Lavoro, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Vittorio Moroni
Durata
93'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
MySelf
Soggetto e Sceneggiatura
Vittorio Moroni, Marco Piccaredda Vittorio Moroni
Musiche
Mario Mariani
Montaggio
Marco Piccaredda

Orig.: Italia (2006) - Sogg.: Vittorio Moroni - Scenegg.: Vittorio Moroni, Marco Piccaredda - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vittorio Moroni, Marco Piccaredda, Habib Rahman - Mus.: Mario Mariani - Montagg.: Marco Piccaredda - Dur.: 93' - Produz.: 50N, RAI Cinema.

Soggetto

Nato in Bangladesh, musulmano, Licu ha 27 anni, vive a Roma da sei in una casa in affitto con altre otto persone. Non é più clandestino e lavora dodici ore al giorno, quando riceve da sua madre la foto di Fancy, 18 anni, la sposa che la sua famiglia ha scelto per lui. Ottenute solo quattro settimane di ferie non pagate, Licu torna a casa per affrontate i preparativi del matrimonio. I problemi non mancano: incomprensioni con i futuri parenti, difficoltà di entrare in relazione con la sposa, nervosiso e dubbi. Ma infine il matrimonio viene celebrato e, da marito e moglie, i due tornano a Roma. Fancy vorrebbe conoscere la città, ma Licu non le permette di uscire da sola. Quando lui arriva a casa la sera dice che é stanco e di andare fuori non se ne parla. Fancy accenna qualche reazione ma poi accetta la situazione e osserva il quartiere di Roma dalla sua piccola finestra.

Valutazione Pastorale

Licu non è inventato, é proprio così, e quella che vediamo è esattamente la sua storia. Moroni ha cominciato a 'pedinare' Licu a Roma, e poi lo ha seguito in Bangladesh, entrando nel piccolo/grande diario del suo matrimonio e del ritorno in Italia. Così di Licu si seguono non tanto (come sempre avviene) i problemi di integrazione, gli ostacoli, le diffidenze nei confronti dell'Italia ma, al contrario, le problematiche legate alle sue tradizioni, alla sua cultura, ad un azzardato matrimonio per corrisposndenza. Più che denunciare, Moroni si sforza di osservare le scelte dei due senza giudicare con altri metri di paragone, ben sapendo che "...questi due individui che altri hanno deciso dovessero essere una coppia potrebbero un giorno trovare un punto di equilibrio e forse realizzare una forma di felicità, e tuttavia interrogandomi sul rapporto tra libertà e desiderio". Con sguardo pulito e semplice, il regista coglie la problematicità della situazione, scandendo i ritmi di una convulsa quotidianità in Bangladesh e quelli di uno stordimento sospeso e quasi magico in certe strade di Roma. Originale proposta sul terreno del confronto multiculturale, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, senz'altro realistico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive come proposta di grande interesse sull'argomento centrale del rapporto tra culture.

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