LE GRAND ROLE

Valutazione
Accettabile, Semplice
Tematica
Cinema nel cinema, Malattia, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Steve Suissa
Durata
73'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Belgio, Francia
Distribuzione
Iguana Film
Soggetto e Sceneggiatura
Steve Suissa, Sophie Tepper, Daniel Cohen tratto dal romanzo di Daniel Goldenberg
Musiche
David Marouani
Montaggio
Monica Coleman

Orig.: Belgio/Francia (2004) - Sogg.: tratto dal romanzo di Daniel Goldenberg - Scenegg.: Steve Suissa, Sophie Tepper, Daniel Cohen - Fotogr.(Panoramica/a colori): Christophe Offenstein - Mus.: David Marouani - Montagg.: Monica Coleman - Dur.: 73' - Produz.: Sophie Tepper.

Interpreti e ruoli

Stephane Freiss (Maurice Kurtz), Berenice Bejo (Perla Kurtz), Peter Coyote (Rudolph Grichenberg), François Berlèand (Benny Schwarz), Lionel Abelanski (Simon Laufer), Olivier Sitruk (Samy Rebbot), Laurent Bateau (Elie Weill), Rufus (sig. Silberman), Daniele Denie (sig.ra Silberman), Clement Sibony (Benoit), Valerie Benguigui (Viviane), Smadi Wolfman (Sarah), Alice Carel . (Farida)

Soggetto

Sposato con Perla, Maurice aspetta da tempo la parte che gli confermi di non essersi sbagliato quando ha deciso di fare l'attore. Arriva a Parigi il celebre regista americano Rudolph Grichenberg per preparare l'adattamento de "Il mercante di Venezia". Dopo varie audizioni, Maurice ottiene il sospirato ruolo di Shylock e corre subito ad informarne la moglie. Grande gioia, ma ora Perla capisce di non poter più nascondere al marito di essere affetta da un male incurabile che le lascia solo pochi mesi di vita. Subito dopo Maurice viene a sapere che un altro attore gli ha soffiato la parte. Tuttavia non dice niente a Perla, e fa finta ogni giorno di andare e tornare dal set, inventandosi il lavoro. Un giorno anche Rudolph si accorge della situazione, e allora accetta di andare a casa di Perla. Al suo capezzale le conferma che Maurice é meritevole della parte, e che è un grande attore.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un melodramma un po' facile, quasi pilotato nello sviluppo narrativo. Tuttavia il racconto scorre con coerenza, e il dissidio tra realtà e finzione é messo anche stavolta al servizio di una vicenda dolorosa e sofferta, con qualche sprazzo di autenticità. C'è rispetto per la malattia della donna, ma anche per il lavoro dell'uomo, e per il coro degli amici. Senza proclami particolari, il film resta attaccato all'idea centrale, risultando, dal punto di vista pastorale, accettabile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in occasioni di proposte sul rapporto "arte/vita-morte". Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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