LE MANI FORTI *

Valutazione
Accettabile, Complesso, Dibattiti
Tematica
Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Franco Bernini
Durata
98'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Franco Bernini
Musiche
Dario Lucantoni
Montaggio
Esmeralda Calabria

Orig.: Italia - Sogg.: Franco Bernini - Sce-negg.: Franco Bernini, Maura Nuccetelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Paolo Carnera - Mus.: Dario Lucantoni - Montagg.: Esmeralda Calabria -Dur.: 98' - Produz.: Fandango, Achab.

Interpreti e ruoli

Francesca Neri (Claudia Martinelli), Claudio Amendola (Tancredi Serentino), Enzo Decaro (Giulio), Tony Bertorelli (Giudice Consoli), Massimo De Francovich (Professor Sembriani), Bruno Armando (Capitano Landino), Paolo Maria Scalondro, Barbara Cupisti, Bob Messini, Deborah Bettega, Sara Franchetti, Romano Ghini, Virginia Lasalandra, Aline Pilato, Patrizio Rispo, Claudio Ricci.

Soggetto

Claudia, giovane psicoanalista agli inizi della carriera, ha in cura Tancredi, che sembra avere problemi quando racconta di un fatto di sangue al quale ha assistito, come inviato di un'agenzia giornalistica, in Bosnia in occasione dello scoppio di una bomba. Ma dopo alcune sedute, certi sospetti che erano venuti a Claudia trovano conferma: quella tragica circostanza non era successa in Bosnia ma in Italia in una piazza nella quale era rimasta uccisa la sorella di Claudia, e Tancredi non è un giornalista ma un esponente di quel gruppo di persone all'interno delle quali servizi deviati e criminalità politica comune si sovrappongono. Confidatasi con il suo insegnante e maestro, Claudia si accorge di essere spiata attraverso microfoni nascosti e allora accetta la sfida di conoscere la verità, lascia il lavoro, il fidanzato, cambia casa. Tancredi vuole rompere con il passato, prepara una testimonianza scritta sugli eventi criminali ai quali ha partecipato, Claudia la recapita ad un magistrato e, dopo molte incertezze, mentre Tancredi sparisce, viene aperto il processo che vede incriminati nomi eccellenti. Il processo è difficile e incerto. Solo la presenza di Tancredi potrebbe dare la svolta decisiva. E una mattina, quando Claudia viene accusata dalla difesa di essere una mitomane, arriva Tancredi. Claudia lo guarda con un misto di rabbia, orgoglio, soddisfazione.

Valutazione Pastorale

Andando a riesaminare il nostro recente passato, il film lancia un forte messaggio come esortazione al cittadino a fare la propria parte nella soluzione di profondi problemi della convivenza civile e sociale. I tragici episodi degli attentati e delle stragi sono vissuti non solo come momenti di una cronaca politica malata ma eventi che lasciano dolore nella pelle e nel cuore di molti, da una parte e dall'altra. Quella del dolore, del tentativo di espiare colpe tremende da una parte e di raggiungere la verità dall'altra, è la nota dominante del film, che ha il pregio di non cercare polemiche ideologiche ma di proporsi come una sorta di confessione laica, come la registrazione attimo per attimo di uno sconvolgimento che brucia e quasi sconvolge la coscienza. Non sono nominati colpevoli nè vengono proposte soluzioni, ma, dal punto di vista pastorale, va elogiato il tono mai gridato della vicenda, una specie di controcanto doloroso che nasce dall'interno di ciascuno come base per una migliore convivenza. UTILIZZAZIONE: Il film rientra in quel filone di ispirazione civile che comincia a riaffacciarsi nel cinema italiano e che merita di essere seguito con attenzione, anche quindi in programmazione ordinaria, sia pure escludendo gli adolescenti. Opportuna l'utilizzazione in contesti più mirati, per affrontare argomenti legati alla società italiana anni Ottanta/Novanta. E in questa ottica non è da escludere un coinvolgimento anche delle scuole superiori.

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