LEON

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Male
Genere
Drammatico
Regia
Luc Besson
Durata
105'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
LEON
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Luc Besson
Musiche
Eric Serra
Montaggio
Sylvie Landra

Sogg. e Scenegg.: Luc Besson - Fotogr.: (scope/a colori) Thierry Arbogast - Mus.: Eric Serra - Montagg.: Sylvie Landra - Dur.: 105' - Produz.: Gaumont, Les Films Du Dauphin

Interpreti e ruoli

Jean Reno (Leon), Natalie Portman (Matilde), Gary Oldman (Stanfield), Danny Aiello (Tony), Michael Badalucco, Ellen Greene, Elisabeth Regen, Carl J. Matusovich, Peter Appel, Randolph Scott, Keith A. Glascoe, Frank Senger, Luc Bernard

Soggetto

Leon è un killer spietato ed efficientissimo usato dalla mafia italiana: analfabeta, beve solo latte e vive come una talpa con la sua pianta e la sua solitudine. Ma un giorno si imbatte in Matilde, una ragazza dodicenne, figlia di un coinquilino, che vive con la matrigna prostituta, la sorellastra ed il fratellino di quattro anni. Costoro vengono sterminati, per una partita di droga trafugata dal padre di Matilde, da una squadra di agenti antidroga comandata da Stanfield, un poliziotto corrotto e tossicomane appassionato di Beethoven. Adottata la ragazza, Leon ne subisce il fascino, e lei, infatuata dalla grezza semplicità e terribile efficienza di lui decide di imitarne i metodi per vendicare il fratellino, e individuato dove lavora Stanfield, riesce a raggiungerlo ma, scoperta, viene condotta nel suo ufficio. Leon avvertito da un messaggio, accorre e la salva, uccidendo due poliziotti. Stanfield si reca allora da Tony, factotum, cassiere e protettore mafioso di Leon: scoperto il nascondiglio del killer, fa arrestare Matilde uscita a far la spesa. Poi gli agenti assaltano l'appartamento dell'uomo ma vengono decimati. Leon, ferito, apre un varco nel muro, facendo uscire nei condotti dell'aria la ragazza. Travestitosi da agente speciale, viene però sorpreso da Stanfield, e prima di morire esplode con lui grazie ad una bomba a mano. Tony promette alla ragazza di custodire il denaro lasciatole da Leon e la consiglia di tornare a scuola, dove, accolta dalla comprensiva preside, mette a dimora la pianta dell'amico morto.

Valutazione Pastorale

il personaggio di Leon, genialmente sospeso tra grottesco ed allegoria, in una società corrotta, spietata e violenta (dalle autorità deputate a vigilarla alla famiglia) finisce per rappresentare l'unica nota positiva, con il suo commuoversi di fronte all'innocente infatuazione della ragazza, la cui voglia di imitare il killer mette veramente a disagio. Tutto ruota attorno al rapporto, per certi versi toccante, per certi versi fuorviante, della ragazza col bruto che sembra permeabile soltanto al piccolo raggio luminoso della piantina, che gelosamente custodisce. La ragazza smuove ulteriormente, con la sua grazia di dolente ed in fondo innocente fiore del male, la ruvida scorza sotto cui palpita ancora il cuore di Leon, che finirà per sacrificare la sua vita per salvare quella di lei. Emerge però purtroppo l'evidente scelta, in tutte le sequenze di violenza e di morte, che costellano il film, del piano spettacolare a scapito di quello di un'amara e sobria denuncia che pur sarebbe stato possibile. Ciò è evidente nei dialoghi e comportamenti del folle Stanfield e della sua squadraccia di agenti assassini. La brutalità del film e la rappresentazione, tanto più fuorviante quanto più suggestiva, di un mondo violento e corrotto che purtroppo oggi trova riscontro nella realtà di troppi paesi, a partire dagli Stati Uniti, scelti emblematicamente da Besson come luogo della vicenda, rendono inaccettabile il film.

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