L’EREDITA’

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Famiglia, Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Per Fly
Durata
115'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Danimarca, Gran Bretagna, Norvegia, Svezia
Titolo Originale
Inheritance
Distribuzione
Teodora Film
Musiche
Halfdan E.
Montaggio
Morten Giese

Orig.: Danimarca/Svezia/Norvegia/Gran Bretagna (2003) - Sogg. e scenegg.: Per Fly, Kim Leona, Mogens Rukov & Lotte Trolle - Fotogr.(Panoramica/a colori): Harald Gunnar Paalgard - Mus.: Halfdan E. - Montagg.: Morten Giese - Dur.: 115' - Produz.: Ib Tardini.

Interpreti e ruoli

Ulrich Thomsen (Christoffer), Lisa Werlinder (Maria), Ghita Norby (Annelise), Lars Brygmann (Ulrik), Karina Skands (Benedicte), Peter Steen (Niels), Ulf Pilgaard (Aksel), Diana Axelsen (Annika), Jesper Christensen . (Holger)

Soggetto

Da Stoccolma, dove gestisce un piccolo ristorante e vive con la moglie Maria, attrice teatrale, il giovane Christoffer deve rientrare nella natia Copenaghen in seguito all'improvviso suicidio del padre. Con poco entusiasmo ma infine cedendo alle pressioni della mamma, riprende in mano l'acciaieria di famiglia, che versa in grave crisi, per tentare di salvarla. Christoffer ben presto si accorge che la possibilità di ottenere qualche risultato positivo é legata ad iniziative anche antipatiche e dolorose, che lo mettono in urto con la sorella e suo marito. Anche Maria, che lo ha seguito a Copenaghen, mal sopporta i toni sprezzanti acquisiti da Christoffer e decide di tornare a Stoccolma, per riprendere a lavorare a crescere il loro bambino appena nato. Finalmente va in porto la fusione delle acciaierie con alcuni partners europei. Due anni dopo Christoffer torna a Stoccolma. Vorrebbe andare a teatro a vedere la moglie ma all'ultimo ci ripensa.

Valutazione Pastorale

I temi affrontati dal copione sono tanti e tutti di notevole interesse: il desiderio di non tradire le attese dei genitori; l'approccio ad un mondo (quello dell'economia e della finanza) fino allora sconosciuto; la necessità di fare forza contro se stesso, cambiando e passando sopra a rispetto, amicizia, gratitudine. Un mondo di valori, insomma , sacrificato alle ineludibili esigenze di bilancio. Ambientato su sfondi nordeuropei, il racconto fa i conti con situazioni trasversali a tutto il vecchio continente, dove fare andare d'accordo corrette gestioni imprenditoriali e rispetto per chi lavora diventa spesso ardua operazione. L'amarezza della conclusione dà forza alla denuncia, che forse in certi passaggi é un po' troppo schematica, quasi 'spiegata' allo spettatore e tuttavia resta sincera e di attualità. Per questi motivi il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare comeaccettabile, senz'altro problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare per avviare riflessioni su argomenti legati al rapporto tra cinema e mondo del lavoro.

Le altre valutazioni

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