L’ESTATE D’INVERNO

Valutazione
Discutibile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli
Genere
Drammatico
Regia
Davide Sibaldi
Durata
70'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Indip. Reg.
Musiche
Davide Fusco
Montaggio
Rita Rossi

Orig.: Italia (2007) - Sogg. e scenegg.: Davide Sibaldi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Luca Fantini - Mus.: Davide Fusco - Montagg.: Rita Rossi - Dur.: 70' - Produz.: Enzo Coluccio, Egidio Artaria per Ardaco Srl.

Interpreti e ruoli

Pia Lanciotti (Lulu), Fausto Cabra . (Christian)

Soggetto

Nella camera di un motel alla periferia di Copenaghen Christian, 19 anni, ha appena intrettenuto un rapporto con Lulu, prostituta 38enne. Entrambi sono italiani. Quando lei sta per andarsene, lui le chiede di restare ancora un'ora, pagandola, solo per parlare. Dopo qualche incertezza, Lulu accetta. I due cominciamo a raccontarsi e, da generici, i discorsi si fanno dettagliati, particolari, delicati. Lulu é in fuga dal proprio passato, con il rimorso di aver abbandonato molti anni prima il figlio di soli quattro anni; Christian é alla disperata ricerca della madre, che lo ha abbandonato da piccolo. Liti, riappacificazioni, comprensione reciproca. Alla mattina, i due forse hanno acquisito una maggiore consapevolezza di se stessi.

Valutazione Pastorale

Due soli personaggi, una stanza di motel, qualche esterno notturno della città : si gioca intorno a questi scarni elementi la partita di una inattesa, dura resa dei conti tra un uomo e una donna. "Volevo un film sull'abbandono e sulla paura di vivere fino in fondo le proprie emozioni..." dice Davide Sibaldi, nato a Milano nel 1987. L'unità di luogo, di spazio e di tempo é ben governata dal regista, capace di evitare tempi morti e di incalzare con misura le varie scansioni drammatiche. Specchio della contemporaneità, il copione fotografa un giovane e una donna più matura, entrambi privi di punti di riferimento ma ancora non rassegnati al peggio. Sussulti di orgoglio che lanciano spiragli di speranza. Cinema certo minimalista ma almeno condotto con logica e coerenza. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, nell'insieme problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

più che per la programmazione ordinaria, il film si indirizza per occasioni mirate, per avviare riflessioni sul tema della identità odierna, e anche sui prodotti del giovane cinema italiano. Attenzione è da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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