Orig.: Italia (2014) - Testo : Luca Musella (voce: Roberto De Francesco) - Fotogr.(Normale/a colori): Giovanni Piperno, Luca Musella - Mus.: Daniele Sepe (la canzone "Saltinbanchi" scritta e cantata da Enzo Jannacci - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 54' - Produz.: Alice Mariani, Renato Lambiase.
Soggetto
La storia di Luca Musella, fotografo, operatore, scrittore, oggi esodato prima sotto il profilo professionale e poi sotto quello emotivo. Lo accompagniamo mentre ripercorre la propria vita in un testo-lettera da lui scritto e in un viaggio reale e ideale da Napoli, sua città natale a Milano, luogo della sua nuova esistenza.
Valutazione Pastorale
Antonietta De Lillo ha proposto di recente due LM di fiction (Non è giusto, 2002; "Il resto di niente", 2005) di bella incisività narrativa. L'alternanza con il doc è nelle sue corde espressive, e questo ne rappresenta un esempio probante. Si tratta di partire da una situazione di realismo e di metterla in scena con forza e vigore di rappresentazione da finzione. Luca Musella non finge, lui è una fetta di un'Italia del terzo millennio che è stato colpevole fino alla vergogna non aver saputo né voluto prevedere. La crisi, va bene, ma qualcuno non aveva il compito di prevederle, le crisi? Musella indica la strada per non lasciarsi andare, e De Lillo lascia un'idea di cinema capace di scendere nel gorgo di un realismo non rassegnato e di lanciare opportuni graffi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni sulla nostra contemporaneità e sulle possibilità del documentario.