LETTERE DI UNO SCONOSCIUTO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Famiglia, Libertà, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Zhang Yimou
Durata
111'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Cina
Titolo Originale
Gui Lai
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Zou Jingzhi tratto dal romanzo di Yan Geling
Musiche
Chen Qigang
Montaggio
Meng Peicong, Mo Zhang

Orig.: Cina (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo di Yan Geling - Scenegg.: Zou Jingzhi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Zhao Xiaoding - Mus.: Chen Qigang - Montagg.: Meng Peicong, Mo Zhang - Dur.: 111' - Produz.: Jia Yuetic, Ye Jerry, Kong Bill, Li Li, Zhao Yifang.

Interpreti e ruoli

Gong Li (Feng Wanyu), Chen Daoming (Lu Yanshi), Zhang Huiwen (Dan Dan), Guo Tao (direttore della squadra di propaganda), Liu Peiqi (compagno Liu), Zu Feng (istruttore Deng), Yan Ni . (direttrice Li)

Soggetto

Lu e Feng sono costretti a separarsi quando lui viene arrestato e mandato in un campo di lavoro come prigioniero politico. Rilasciato durante gli ultimi giorni della Rivoluzione culturale, Lu torna finalmente a casa ma scopre che la moglie è affetta da amnesia, ricorda poco del passato e addirittura non lo riconosce...

Valutazione Pastorale

Dopo aver realizzato alcuni titoli di alto livello spettacolare (Hero, 2002; La foresta dei pugnali volanti, 2004; La città proibita, 2006), Zhang Yimou torna ad un cinema più intimista, dolente, rarefatto. Una vicenda di affetti negati, che punte l'indice contro gli effetti devastanti della politica repressiva nazionale. Feng ha perso la memoria, e questo già significa la perdita di se stessi, quindi del propria paese, della propria identità. Forse la metafora del copione, riferita alle scorie lasciate da decenni di violenze politiche/culturali, può risultare semplice e prevedibile. Ma proprio qui interviene la sapienza narrativa di Zhang Yimou: nella capacità di costruire i due personaggi con forte volontà di non rinunciare a se stessi; nell'accostarsi con dolcezza e tremore agli smarrimenti di Feng, nell'ostinazione e nella fermezza con cui la donna resta ad aspettare il marito. E lascia una fitta al cuore quel cancello che si chiude forse per l'ultima volta. Così Zhang Yimou mette insieme storia, sentimenti, denuncia politica: senza strepitare né gridare, anzi agendo per sottrazione e nell'accenno agli scontri generazionali tra anziani e giovani. Film di bello spessore e di forte respiro, controcanto nobile segnato da qualche tristezza ma non rassegnato. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come preziosa occasione per avviare riflessione sulla Cina tra passato e presente.

Le altre valutazioni

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