LIBERATE I PESCI

Valutazione
Accettabile-riserve, brillante
Tematica
Famiglia, Giovani, Mafia
Genere
Commedia
Regia
Cristina Comencini
Durata
90'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Cristina Comencini in collaborazione con Enzo Monteleone, Gennaro Nunziante Cristina Comencini
Musiche
Alessio Vlad, Stefano Arnaldi
Montaggio
Jacopo Quadri

Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Cristina Comencini - Scenegg.: Cristina Comencini in collaborazione con Enzo Monteleone, Gennaro Nunziante - Fotogr.(Panoramica/a colori): Roberto Forza - Mus.: Alessio Vlad, Stefano Arnaldi - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 90' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovannella Zannoni.

Interpreti e ruoli

Laura Morante (Mara), Francesco Paolantoni (Sergio), Michele Placido (Michele Verrio), Lunetta Savinio (Lunetta), Emilio Solfrizzi (Emilio), Angelica Ippolito (moglie di Verrio), Marco Morandi (Giovanni), Eleonora Sergio . (Sabina)

Soggetto

A Lecce si sta preparando la messa in scena dell' Aida. Mecenate dell'evento è Michele Verrio, il boss più temuto della città, direttrice dei lavori é la sua amante Lunetta, ex soprano. Sergio, fratello di Lunetta, è andato a fare il giornalista a Milano, dopo che gli uomini di Verrio gli avevano fatto saltare l'auto per una sua inchiesta. Sergio è stato marito di Mara, con cui ha avuto una figlia, Sabina, ora 19enne. Mara si é poi risposata con Emilio, titolare di un autosalone, che ha aiutato Sabina a crescere ma è entrato in relazione economica con Verrio. Dall'America arrivano all'aeroporto Sabina e Giovanni, il figlio di Verrio. Si sono conosciuti negli Stati Uniti, si sono innamorati: Sabina è incinta e loro vogliono sposarsi. Dopo i primi momenti di sconcerto, le nozze vengono celebrate, anche se proprio quel giorno Verrio accusa un infarto e sente di essere in fin di vita. Volendo mostrarsi generoso, regala agli sposi i soldi per la droga, ma la affida a Emilio e Sergio. Quest'ultimo, memore del passato, ne approfitta per frugare in casa, trova un documento che rivela il covo dei trafficanti e vuole denunciare la notizia. Verrio recupera le forze, non trova il documento, va senza soldi all'incontro con i siciliani che gli sparano e sono convinti di averlo ucciso. Salvato dal giubbotto antiproiettile, Verrio poco dopo dice ai familiari che per un po' dovrà sparire. Intanto Emilio dice che ha regalato al centro profughi i 300 milioni dati da Verrio, e Sergio informa che non tornerà più a Milano.

Valutazione Pastorale

Si può senz'altro dire che Cristina Comencini ha ben imparato la lezione del padre Luigi, uno degli esponenti di punta del periodo d'oro della "commedia italiana" anni '50/'60. L'ambientazione in provincia (la sterminata provincia italiana) é umorosa e agile, suggestiva nei colori e nelle atmosfere; rivalità, litigi, intrighi, bontà d'animo, ipocrisia e sincerità sono sentimenti che costruiscono un 'humus' esistenziale dalla storia antica; la finzione narrativa é calata in un realismo di fondo che rende il quadro complessivo divertente, ora misurato ora un po' sopra le righe. L'intenzione di castigare, ridendo, certe cattive abitudini nostrane percorre tutta la storia e ne é il principale motivo conduttore. In questa ottica, dal punto di vista pastorale, il film, pur descrivendo situazioni anche familiari non esemplari, é sincero e mai compiaciuto, critico e rivolto a cercare di capire. Sia pure con qualche riserva, il film è dunque da valutare come positivo, accettabile, e brillante nell'insieme dello svolgimento. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da recuperare come buon esempio di commedia italiana, e ritratto dell'Italia di provincia fine anni Novanta.

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