L’INSULTO

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti *
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giustizia, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Razzismo, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Ziad Doueri
Durata
113'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Francia, Libano
Titolo Originale
L'insulte
Distribuzione
Lucky Red in associazione con 3 Marys Entertainment
Musiche
Eric Neveux
Montaggio
Dominique Marcombe

Orig.: Francia/Libano (2017) - Sogg. e scenegg.: Ziad Doueri, Joelle Touma - Fotogr.(Scope/a col.): Tommaso Fiorilli - Mus.: Eric Neveux - Montagg.: Dominique Marcombe - Dur.: 113' - Produz.: Anton Sehnaoui, Jean Bréhat, Rachib Bouchareb, Julie Gayet, Nadia Turincev per Ezekiel Films, Rouge International, Tessalit Productions - 74^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2017) COPPA VOLPI COME MIGLIORE ATTORE A KAMEL EL BASHA.

Interpreti e ruoli

Adel Karam (Toni), Rita Hayek (Shirine), Kamel El Basha (Yasser), Christine Choueri (Manal), Camille Salameh (Wajdi Wehbe), Diamand Bou Abboud (Nadine), Elie Njem, Tatal El Jurdi.

Soggetto

A Beirut, durante i lavori per restaurare un edificio, sul modo di riparare un impianto idraulico si accende una lite tra Toni, cristiano libanese, e Yasser, rifugiato palestinese. Sentendosi offeso, Yasser pretende scuse ufficiali, in assenza delle quali, sporge denuncia contro Toni. E' l'inizio di un processo a poco a poco più incontrollabile...

Valutazione Pastorale

A buon diritto, il soggetto può essere inserito tra i cosiddetti 'film' che segnano un allarme, accendono una miccia, indagano una ipotesi ad alto tasso di rischio. Insomma non soltanto una storia ma la cronaca, acuta e dettagliata, di come un fatto, piccolo e all'apparenza innocuo, possa montare e sfuggire al controllo di chi lo ha provocato. Al punto che tra le persone protagoniste e la folla di contorno si perde il senso di chi "ha cominciato", colpe e discolpe si confondono, verità e menzogne finiscono in una dialettica sempre più sterile e i ruoli in tribunale (l'accusa, la difesa, il giudice) si accavallano finendo per sopportare l'aggravio di altre azioni non previste. La Storia si confonde con la storia, le ripicche si sprecano, gli smacchi sconfinano nella filosofia giuridica. Insomma non solo un film ma un film/summa, la sintesi di quello che non vorremmo fare e invece lasciamo che accada, impotenti e inefficaci. Campanello d'allarme incisivo e sostanziale, con una meritata Coppa Volpi per il miglior attore alla Mostra di Venezia 2017. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni per affrontare con il supporto di ulteriori contributi temi importanti quali il confronto interreligioso, la Storia, la politica tra passato, presente e futuro.

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