LIONHEART: SCOMMESSA VINCENTE

Valutazione
Discutibile, Violenze
Tematica
Genere
Avventuroso
Regia
Sheldon Lettich
Durata
99'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
LIONHEART
Distribuzione
Artisti Associati
Soggetto e Sceneggiatura
Sheldon Lettich, Jean basato su una sceneggiatura di S. N. Warren
Musiche
John Scott
Montaggio
Mark Conte

Sogg.: basato su una sceneggiatura di S. N. Warren - Scenegg.: Sheldon Lettich, Jean-Claude Van Damme - Fotogr.: (normale/a colori) Robert C. New - Mus.: John Scott - Montagg.: Mark Conte - Dur.: 99' - Produz.: Ash R. Shah, Eric Karson

Interpreti e ruoli

Jean-Claude Van Damme (Léon Gautier), Harrison Page (Joshua Eldridge), Deborah Rennard (Cynthia), Lisa Pelikan (Hèlene), Ashley Johnson (Nicole), Abdel Qissi (Attila), Brian Thompson, Voyo, Michel Qissi, George McDaniel, Eric Karson, Jason Adams, William Terry Amos, Roz Bosley

Soggetto

Léon Gautier, un legionario cui dei teppisti hanno bruciato a Los Angeles il fratello, un tossicodipendente, dopo un'avventurosa fuga dall'avamposto nel deserto, sbarca clandestinamente a New York, dove mette a frutto le sue doti di combattente in incontri illegali, aiutato da un uomo di colore, Joshua Eldridge, che lo ribattezza Lionheart e lo presenta ad una ricca signora, Cynthia, che gli procura un incontro particolarmente lucroso. Egli intende trasferirsi a Los Angeles, per aiutare la cognata Hèlene e la nipote Nicole, in seri guai economici: costei lo respinge rimproverandogli di aver prima condotto il fratello sulla via della droga e poi di non essere arrivato in tempo a salvarlo dal baratro. Allora Léon fa aprire da Cynthia, che lo ospita e alle cui avance egli si sottrae, un conto bancario dove versa i proventi degli incontri, che poi fa recapitare alla cognata da Joshua, che si finge liquidatore di un'immaginaria assicurazione stipulata dal marito. Mentre Léon si riappacifica con la cognata, la Legione Straniera ha incaricato due militari di ritrovarlo e riportarlo in Francia per processarlo per la diserzione, ed in una colluttazione con loro egli riporta la frattura di una costola, alla vigilia di un incontro con Attila, un avversario particolarmente temibile ed aggressivo. Cynthia che, respinta a suo tempo da Léon, vuole vendicarsi, promette ai due legionari che lo consegnerà a loro dopo che l'avversario lo avrà massacrato. Dopo una drammatica gara Léon riesce a sopraffare il rivale e Cynthia, che ha scommesso contro, perde un'ingente somma. I due legionari, commossi, lasciano libero Léon.

Valutazione Pastorale

film che cerca di coniugare alla solita esibizione di arti marziali una storia dai risvolti drammatici, con una "full immersion" nel clima caro al romanzo d'appendice, con tanto di fortino nel deserto e Legione Straniera, con una vedova ed una orfana, con una donna fatale ed un amico nero e buono. Il film si colloca al di sopra della maggior parte dei prodotti del collaudato filone che privilegia le botte da orbi, servite con copiose elargizioni di ecchimosi varie, e non è privo, pur nella elementarità della sceneggiatura, di elementi positivi, come i rapporti di Léon con Joshua e la famiglia del fratello. Tuttavia, nonostante il lieto fine e la chiara distinzione tra positivo e negativo, la violenza che lo permea rende il film discutibile.

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