L’ISOLA PERDUTA

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
John Frankenheimer
Durata
96'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE ISLAND OF DR. MOREAU
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Richard Stanley, Ron Hutchinson Tratto dal romanzo di Herbert George Wells
Musiche
Gary Chang
Montaggio
Paul Rubell

Sogg.: Tratto dal romanzo di Herbert George Wells - Scenegg.: Richard Stanley, Ron Hutchinson - Foto-gr.: (Scope/a colori) William A.Fraker - Mus.: Gary Chang - Montagg.: Paul Rubell - Dur.: 96' - Produz.: Edward R.Pressman

Interpreti e ruoli

Marlon Brando (Dottor Moreau), Val Kilmer (Montgomery), David Thewlis (Edward Douglas), Fairuza Balk (Aissa), Marco Hofschnei-der (M'Ling), Temuera Morrison (Azazello), Nelson De La Rosa (Majai), Ron Perlman, Daniel Rigney, Peter Elliott, Marc Dacascos, William Hootkins, Miguel Lopez, David Hudson

Soggetto

Il naufrago Edward approda su un' isola sconosciuta che all'appa-renza sembra calma e tranquilla. Invitato a rimanere chiuso in una stanza, Edward intuisce qualcosa di strano finché, spinto dalla curiosità, scopre che il luogo in cui è capitato è un laboratorio di ingegneria genetica diretto dal genetista dottor Moreau e dal suo assistente Montgomery. Al riparo da ogni controllo, i due stanno effettuando esperimenti genetici sugli animali per creare una razza superiore di essere umani. Ma gli esiti sono terribili. I primi uomini-bestia usciti dai laboratori sono intelligenti ma possiedono un forte istinto omicida e la loro sete di sangue è placata solo da sedativi imposti con scosse elettriche. Edward si trova nel mezzo della ribellione che mette gli uomini-bestia contro il dott. Moreau. Ne segue una cruenta resa dei conti, in cui il dottore rimane ucciso, e alcune delle creature costruite rimangono a spadroneggiare sull'isola. Edward fa in tempo a fuggire ma, tornato in mezzo alla gente, si trova in altre cruente situazioni in cui l'uomo cerca di uccidere l'altro uomo.

Valutazione Pastorale

tratto dal romanzo scritto sul finire dell'Ottocento da Herbert George Wells, il film è una commistione tra fantastico e fanta-scienza, una sorta di miscela tra effetti speciali via via sempre più crudi e violenti e l'intenzione di lanciare segnali d'allarme sulla manipolazione genetica in atto da parte di scienziati. Questo secondo aspetto sarebbe enco-miabile, se non fosse del tutto prevaricato dalla ricerca di una spettacolarità fine a se stessa, da un incongruo velleitarismo filosofico, da una mano pesan-te, anzi pesantissima, posta sulla sottolineatura del fatalistico destino di male che attende l'essere umano sulla Terra. Dice il film che la legge demoniaca prevale su quella divina, che il padre (lo scienziato) ama i propri figli fino a volerne la morte, che i precetti di fede hanno il compito di tenere a bada i ribelli ma solo finchè il disordine arriverà a prevalere sul disordine. Insisten-do troppo su queste direzioni, il film diventa un sorta di portavoce delle ten-denze sataniche tipiche di certa cultura americana, dà ampio spazio alla dis-sacrazione della Chiesa, diventa sacrilego e, dal punto di vista pastorale, del tutto inaccettabile. Utilizzazione: il film è da escludere dalle programmazioni ordinarie. In altre occasioni, l'utilizzo è da valutare, legato solo ad eventuali confronti con gli altri film tratti dallo stesso romanzo, (quello con Charles Laughton nel 1933, quello con Burt Lancaster nel 1977).

Le altre valutazioni

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