LUCKY BREAK

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Amicizia, Carcere, Teatro
Genere
Commedia
Regia
Peter Cattaneo
Durata
112'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Germania, Gran Bretagna
Titolo Originale
Lucky break
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Anne Dudley
Montaggio
David Gamble

Orig.: Gran Bretagna/Germania (2001) - Sogg. e scenegg.: Ronan Bennett - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alwin Kuchler - Mus.: Anne Dudley - Montagg.: David Gamble - Dur.: 112' - Produz.: Barnaby Thompson, Peter Cattaneo.

Interpreti e ruoli

James Nesbitt (Jimmy Hands), Olivia Williams (Annabel Sweep), Christopher Plummer (Graham Mortimer), Timothy Spall (Cliff Gumball), Bill Nighy (Roger Chamberlain), Lennie James (Rudy), Ron Cook, Frank Harper, Raymond Waring, Julian Barrat.

Soggetto

Jimmy Hands, piccolo delinquente sfortunato, viene arrestato durante un goffo tentativo di rapinare una banca. In prigione entra a far parte dell'unità di Terapia Drammaturgica, diretta dall'avvenente Annabel Sweep. Facendo leva sulle velleità artistiche del direttore del carcere Graham Mortimer, Jimmy propone di mettere in scena con i galeotti l'orribile musical che Mortimer stesso ha nel cassetto, ispirato alla storia dell'ammiraglio Orazio Nelson. In realtà lo scopo é quello di usare la rappresentazione teatrale come copertura per la propria fuga. Mano a mano però si aggiungono al piano altri 'attori'. Tra storie di amicizia fra sventurati compagni di cella, poliziotti cattivi che si vendicano sui più deboli, travestimenti e prove per lo spettacolo, c'é chi ci prende gusto e si scopre talentoso ma anche chi si suicida alla notizia che la moglie ha trovato un altro uomo. Alla fine a fuggire sono altri, mentre Jimmy decide di rimanere a scontare fino in fondo la sua pena: a dargli ottimismo c'é l'amore, corrisposto, per Annabel e la previsione di un futuro con lei.

Valutazione Pastorale

Capita spesso che dopo un grosso successo, tutti si aspettino molto e invece arrivi la delusione. Così, dopo l'exploit di "Full Monty", questo Lucky break si autodefinisce una "commedia d'evasione" per giocare sul doppio binario del divertimento e dell'argomento trattato. Nell'economia della vicenda agli stereotipi del film carcerario dovrebbero sopperire dialoghi brillanti e la simpatia per i personaggi, poveracci in cerca di riscatto e affetto, al pari dei disoccupati del precedente film di Cattaneo. Qui però l'alchimia non riesce: la comicità é troppo ingenua, il protagonista costruito per piacere, la componente musicale inserita quasi a forza, quella romantica improbabile. Film quindi dal punto di vista pastorale, positivo (l'amore alla fine fa fare la scelta giusta), ma che non si solleva dal semplicistico, anche per colpa di una regia che resta anonima e non riesce a far funzionare lo spettacolo. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria come occasione di svago rapido e immediato. Non sembra infatti offrire particolari spunti di riflessione in merito al luogo in cui si muove la storia (il carcere).

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