L’ULTIMA VOLTA CHE MI SONO SUICIDATO

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti*
Tematica
Giovani
Genere
Drammatico
Regia
Stephen Kay
Durata
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE LAST TIME I COMMITTED SUICIDE
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Stephen Kay Ispirato ad una lettera di Neal Cassady
Musiche
Tyler Bates
Montaggio
Dorian Marris

Sogg.: Ispirato ad una lettera di Neal Cassady- Scenegg.: Stephen Kay - Fotogr.: (Normale/a colori) Bobby Bukowski - Mus.: Tyler Bates - Montagg.: Dorian Marris - Dur.: 92' - Produz.: Edward Bates, Lovise Rosner

Interpreti e ruoli

Thomas Jane (Neal Cassady), Keanu Reeves (Harry), Claire For-lani (Joan), Marg Helgenberger (Lizzy), Adrien Brody (Ben), Lucinda Jenny (Rosie Trickle), John Doe, Jim Haynie, Alexandra Holden, Tom Bower, Pat Mc Namara, Christie Rose, Meadow Sisto, Amy Smart

Soggetto

A Denver, nel 1947, il giovane Neal Cassady accompagna all'o-spedale la propria ragazza Joan che improvvisamente ha tentato di togliersi la vita. Le rimane accanto per lunghi giorni ma poi, straziato, fugge e cerca consolazione al biliardo con l'amico Harry. La sua vita è semplice e monoto-na: operaio nel turno di notte, bar, qualche ragazza, lavoro, bar, ragazza... Tempo dopo, avvicinato da una sconosciuta, Neal viene portato in una casa dove ritrova Joan guarita e sempre innamorata. I due ricominciano a fare progetti per il futuro, la coppia amica di Joan vuole aiutare Neal a trovare un lavoro più decente e subito gli viene programmato un colloquio per il giorno dopo. Neal vuole andare a casa a prendere un abito pulito, esce ma per strada incontra Harry che lo invita al bar e subito dopo lo prega di telefonare a Mary, una minorenne con cui Neal aveva avuto una storia e che piace a Harry. Neal acconsente, parla con Mary, e la madre di lei, ascoltando alcune battute spinte, chiama la polizia che arresta Neal. Esce di prigione dopo due settimane, si precipita da Joan, ma non la trova più. Si allontana nella notte su un'auto rubata, deciso a non fare più ritorno.

Valutazione Pastorale

il film è ispirato ad un personaggio realmente esisti-to. Neal Cassady è stato una figura di spicco della cosiddetta beat generation che si impose in America lungo gli anni Cinquanta e Sessanta. Esponenti più famosi di lui di questo movimento furono Jack Kerouac, Ken Kesey, Wil-liam S.Burroughs che delinearono in molte opere letterarie (romanzi e poe-sie) le caratteristiche di questa poetica di ribellione e di rinnovamento. Neal Cassady in realtà non scrisse alcunché, la sua autobiografia fu pubblicata postuma, ma partecipò in totale adesione al movimento, che si opponeva ad un certo ristagno della cultura e della vita americana all'indomani della seconda guerra mondiale. Attraverso questa figura 'minore', il film diventa la radiografia della delusione esistenziale di una larga fascia di gioventù americana di quegli anni, che mal si adattava alle regole costituite. La ribel-lione del protagonista è in realtà indecisa e piena di dubbi, combattuta tra il desiderio di fare qualcosa e la voglia di tranquillità. Ci sono nel film sincerità e reale sofferenza che, dal punto di vista pastorale, inducono a confrontarsi utilmente con le problematiche proposte, pur tra molte ambiguità di cui è punteggiata la vicenda. Utilizzazione: più che in ambito di programmazione ordinaria, il film è adat-to per un utilizzo in ambito più ristretto, di cineforum e d'essai, per affronta-re argomenti quali cinema e letteratura, America anni Cinquanta, i movimen-ti letterari e civili del dopoguerra, e altro.

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