L’uomo che comprò la luna

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Libertà, Metafore del nostro tempo
Genere
Commedia
Regia
Paolo Zucca
Durata
102
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Italia/Albania/Argentina
Distribuzione
Indigo Film
Soggetto e Sceneggiatura
Paolo Zucca, Barbara Alberti, Geppi Cucciari
Fotografia
Ramiro Civita
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Sarah McTeigue

Interpreti e ruoli

Jacopo Cullin (Kevin Pirelli), Stefano Fresi (Pino), Francesco Pannofino (Dino), Benito Urgu (Badore), Lazar Ristovski (Taneddu), Angela Molina (Teresa)

Soggetto

Quando arriva dagli Stati Uniti la notizia che qualcuno in Sardegna si proclama proprietario della Luna, due agenti segreti, Dino e Pino, si attivano per scongiurare questo pericolo che metterebbe in serio allarme gli americani, sbarcati per primi sul satellite della Terra…

Valutazione Pastorale

Il punto di partenza è una premessa di ampia e generosa fantasia, che impronta di sé tutto il prosieguo del copione. Se l’immaginazione resta in primo piano e getta sul racconto una patina di realismo umbratile e nascosto, a metà tra la fiaba e le cadenze del fumetto, è merito del regista quello di saper dosare i molti piani della trama e di essere in grado di trarne fuori sapori forti e coinvolgenti in una generosa mescolanza di suggestioni locali e di rimandi letterari. Non c’è dubbio che la Sardegna sia al centro dell’azione, e qui convince molto la scelta di descrivere una regione quasi ‘nuova’, del tutto estranea ai ritratti dominanti, o meglio, legata a quelli, ma con uno sguardo diverso e ribelle, desideroso di uscire di confini abituali per darsi una veste nuova e inedita. E’ azzeccata, colorita e divertente la galleria di personaggi messi in campo (da Kevin Pirelli, sardo-milanese, a Badore, sardo autentico piccolo, squadrato, rigoroso, a Taneddu, testimone di un passato lontano), funziona il richiamo ad una vita quotidiana sull’isola chiusa e insieme desiderosa di aprirsi all’esterno. Su tutto assume un’esemplare importanza la presenza della Luna, che da pretesto iniziale diventa luogo e spunto per dipingere un’anima e segnare un tipo di vita. Piace infatti il quadro che emerge di una Sardegna non rassegnata al proprio ruolo, un po’ arrabbiata e quindi pronta a rivendicare la propria Storia con orgoglio e giusta dignità. Non è da trascurare quella parte finale con una Luna simile a un territorio abbandonato restituita grazie ad effetti speciali di sicura efficacia. Malinconico e avventuroso, timido e gentile, attraversato da un sottile umorismo, il film si segnala per innovazione e indubbia originalità. Da valutare, dal punto di vista pastorale, come consigliabile, e in genere brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di commedia dal taglio del tutto inedito e nuovo come ambientazione e proposte tematiche

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